Nasce Oliva Rosa

"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile"
San Francesco d'Assisi


Sei separata o ti stai separando?

Ora che non sei più “moglie” hai voglia di ricotruirti un'identità e non sai dove partire?

Stai cambiano il tuo “piano di vita”?


Esci dal tuo guscio!
Insieme, proprio come l'olio, riusciremo a stare a galla!

martedì 26 marzo 2013

Non lo sapevo, ma so usare il trapano

Sembrano delle banalità, ma non lo sono, fino a quando non devi imparare a farlo. Appendere il fatidico quadro, far andare il dvd nuovo, riparare il tubo del lavandino. Che spasso. E pensi “ e lo stronzo dov’è quando serve? In casa ci vive anche sua figlia, perchè devo mettere le mani io nella merda per sgorgare il water?”. Ieri sera è venuta una mia amica a trovarmi, separata naturalmente, abbiamo parlato per mezzora della sua caldaia, i costi di quella nuova e le opere murarie da fare. Una volta nei salotti parlavamo solo del parrucchiere, del nuovo libro di Sveva Casati Modilgiani o della scuola dei figli, naturalmente inglese. Dio come ci siamo evolute. Per I primi mesi dopo la separazione ho avuto una grande fortuna (un’altra): una invasione di scarafaggi. Lo so fa scifo, figuratevi io che ogni notte mi alzavo per dare la caccia alle schifose creature, non so se piangevo per o schivo o per il fatto di essere sola a dover fare anche questo! Comunque ora non ci sono più. Ho vinto io, anche da sola.

L’amministrazione delle burocrazie di casa “scusi mi sono appena separata, questo lo faceva mio marito…”

Per i primi mesi iniziali, oltre che una derelitta mi sono sentita anche una deficiente.
Avevo la fortuna, almeno questa, che delle faccende amministrative della casa se ne occupava lui, o la sua segretaria.
Quindi bollette, assicurazioni, machine, tasse, erano una sua prerogativa.
Ho passato i primi 12 mesi a fare conti di notte, non capendoci, ancora ad oggi quasi niente e la cosa più umiliante era quando parlavo con i referenti delle cartacce dicendo: “scusate se ne occupava mio marito, mi sono appena separata, mi spiega come si fa?”
Eppure ho una laurea e alcuni corsi di specializzazione …
Inspiegabile, certe cose sono da uomini.

Le prime vacanze da single: pensaci perchè è meglio stare a casa!

Ti sei separata, non vai più in giro con il tuo consorte e la prole, ma ti avvii in giro per la città, fai viaggi e vacanze da sola, con i figli. Chi sei? O meglio cosa sei diventata? Agli occhi della gente e della comunità (soprattutto quella cattolica), non sei più niente o non sanno cosa sei. Forse non lo sai neanche tu. Ma va bene. Se fai amicizia nei club vacanze non sai mai in che gruppo metterti. Quello delle famiglie così tua figlia gioca con gli amichetti? No perchè gli uomini del gruppo non sanno con chi parlare dello spread o dell’ultima sparata di Berlusconi e quindi non ti considerano come entità esistente. Ti metti con i single? No perchè hanno in media 20 anni e vanno a ballare nudi in spiaggia di notte e tu dovresti mettere la benda a tuo figlio per non fargli vedere sconcerie e poi ti viene la cervicale, visto che di anni ne hai già una quarantina e l’umido della spiaggia alle tre del mattino non ti fa bene. Allora cerchi quelle come te, le separate. Ma si può sapere dove cavolo sono visto che le statistiche dicono che un italiano su 6 è separato? Dove sono queste stronze quando le cerchi in vacanza in una spiaggia piena di copiette e figli felici con mamma e papa’? Eccole sono lì, nell’angolino, c’è n’e una in quel tavolo in fondo alla sala, in un club di 3.400 persone. Bene allora ti dici “devo andare a conoscerla e fare amicizia, così mi sentirò un pò meglio”. Perchè diciamocelo, i primi tempi e forse anche dopo, ti senti sempre un pò in colpa a far stare tuo figlio con la famiglia felice dell’ombrellone accanto, perchè mentre il loro bambino si struscia fra mamma e papa pensi che il tuo senta la mancanza di quello stronzo di suo padre che se ne è andato perchè si sentiva invecchiare e doveva cambiare vita con la solita donna di 20/25 anni in meno? Allora vai e approcci l’altra sfigata come te sola con il figlio di 13 anni. Va beh la tua ne ha sette ma meglio che niente, pensi. Dopo dieci minuti di conversazione, capisci che la tipa è ancora innamorata del suo ex marito, si sentono tre volte al giorno nonostante lui abbia un’altra da 5 anni e il figlio non capisce se i genitori sono separati o no. Allora pensi meglio i single in spiaggia alle tre del mattino…e ti prepari con un berretto di lana e una sciarpa per l’umidità.

domenica 24 marzo 2013

Un nuovo status sociale: ma nessuno sa quale…

La scuola: una lotta senza fine
Chissà perchè per alcuni rimane sempre tuo marito…non ce la possono fare.
Va bene, mia figlia va in una scuola cattolica, io non sono cattolica, ma insegnano bene ed era sotto a casa. Va bene, per loro il matrimonio dura finchè “morte non vi separi”, ma se a separarvi è stata una trentenne accaparrona, mi spieghi perchè ti devi riferire al padre di mia figlia chiamandolo “tuo marito”??? Non lo è più, lo capisci? Vive con un’altra da anni, se la tromba da tempo immemore, come fai a chiamarlo mio marito? Ti prego abbi pieta’ di me e chiamalo il papa di vatelapesca!
Non ce la fa, mi risponde che per la chiesa rimarremo sempre sposati. Rimanici tu allora sposata con lui, perchè io fra l’altro mi sono sposata in comune, quindi è come se nulla fosse stato!

Se poi incappi nella maestra bacchettona hai finito di vivere. Quando la smetterà di condannare il tuo ex marito e le separazioni in generale e iniziera’ a dare una mano a tua figlia quando si trova in difficoltà? Non si sa, ma nel frattempo meglio lavorare sulla figlia, che ne capisce di più e ha più sensibilità.

Ti sei separata? Fatti anche una risata! Fa anche rima … (di Elisabetta Villa - Betty)

Ti sei separata?
Lacrime e risate, due facce della stessa mela (magari marcia).

I grandi psicologi dicono che gioia e dolore sono due sentimenti molto vicini, quante volte i bambini scoppiano a piangere e dopo pochi istanti il pianto si trasforma in risata…

Ebbene la storia continua così e la separazione porta dolore la maggior parte delle volte, ma, forse possiamo farci anche due risate sopra: sui risvolti divertenti, sulle situazioni imbarazzanti, sulle nuove esperienze allucinanti..

Ne scrivo in modo scherzoso, ma ho grande rispetto del dolore, che è vero che fa crescere, che ti obbliga a prendere strade nuove, che ti spinge a reinventarti e sviluppare lati di te che non sapevi di avere. Che ti convince che la vita ha sempre ragione, più delle nostre false convinzioni che quasi sempre si celano semplicemente dietro le nostre paure di scoprire ciò che siamo e che dobbiamo diventare.

Dedicato a Oliva Rosa

Carissime Olive Rosa,
un'amica tra noi, giornalista ha, con ironia, scritto un articolo sul nostro "Nuovo Mondo", lo pubblichiamo, punto per punto, per darci modo di riflettere, comprenderne i vari aspetti e perchè no ... riderci un po' su!
Grazie sin da ora ad Elisabetta (Betty) che speriamo di poter conoscere presto ad uno dei nostri incontri :-)

mercoledì 20 marzo 2013

E poi arriva quella voglia di cambiare

... arriva da dentro, dallo stomaco, da quel posto che non sai bene dov'è ma sai che c'è ...
Inesorabile, vuole uscire.
A quel punto lo sai, o cambi o muori.
Un taglio di capelli.
Un rinnovo di vestiario.
Una rivoluzione.
Giusto per capire che ci sei ancora.
Perchè per ricominciare bisogna trovarsi, e per trovarsi bisogna perdersi.
E così, proprio quando avevi visto cancellarsi tutto, quando quello che eri è stato portato via da chissà chi ... chissà cosa ... capisci che quel nuovo taglio di capelli lo hai scelto tu ... capisci che è il primo passo di un nuovo cammino ... di un nuovo te stesso, uguale e diverso da quello prima ... sicuramente più forte...
(Dal Web)

lunedì 18 marzo 2013

Essere soli non significa essere "sfigati"

Essere soli non significa non avere amici, non uscire, rimanere a casa tutto il giorno. È una cosa completamente diversa. Quando scrivo di essere solo spesso mi dicono “Ma come? Hai tanti amici, esci, ti diverti, mica sei solo!” Essere soli è un’altra cosa. Sai di essere solo quando una sera sei un po’ triste e scorri la rubrica ma non trovi nessuno con cui parlare senza paura di disturbare. Sai di essere solo quando le persone a cui vorresti dare la buonanotte non vogliono riceverla da te. Non sei solo quando non hai nessuno accanto. Sei solo quando la persona che hai accanto non è quella che hai nel cuore. (F. Roversi)

martedì 12 marzo 2013

Artemide, per tutte le donne che vivono a Monza e in Brianza

Il Progetto Artemide ha per finalità di offrire aiuto alle donne che subiscono violenza in ambito familiare, sostenendo l’emersione del fenomeno e la soluzione dello stesso, attraverso strumenti omogenei, condivisi e creati “da e per” tutto il territorio. Attraverso il progetto è stata costruita una Rete Interistituzionale per il sostegno delle donne vittime di violenza familiare, per favorire l’emersione del fenomeno, troppo spesso sottostimato, partendo dalla voce delle donne stesse.

Il 26 giugno 2012 il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato la Legge n°047 - Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza.

Due parole ...

Perché il voler bene non si compra, non si vende, non si impone con il coltello alla gola, nè si può evitare:
il voler bene succede ... (J.Amado)

martedì 5 marzo 2013

A volte parlarne serve:

Ci siamo passate anche noi, ogni storia è a sé, è vero, ma condividere con chi ti può capire davvero può esserti d'aiuto:
da Oliva Rosa troverai un gruppo di nuove amiche che, come te, hanno bisogno le une delle altre!
Vieni a trovarci, cerca Oliva Rosa su facebook o scrivici a info@olivarosa.org ... Ti aspettiamo!