Nasce Oliva Rosa

"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile"
San Francesco d'Assisi


Sei separata o ti stai separando?

Ora che non sei più “moglie” hai voglia di ricotruirti un'identità e non sai dove partire?

Stai cambiano il tuo “piano di vita”?


Esci dal tuo guscio!
Insieme, proprio come l'olio, riusciremo a stare a galla!

domenica 18 dicembre 2011

Natale (con) diviso: ecco le regole d’oro

Il Natale è la festa della famiglia per eccellenza.
Che fare allora quando mamma e papà vivono separati?
Qual è il segreto per rendere comunque speciale questo giorno?
Ecco alcune semplici regole da mettere in pratica.




ORGANIZZARSI CON IL GIUSTO ANTICIPO

I bambini sono metodici e hanno bisogno di sicurezze: negli affetti, nei luoghi, negli orari. È dunque utile, al di là delle scelte che si faranno, organizzarsi per tempo per permettere loro di godersi ogni momento senza risentire troppo dei cambiamenti. Dividersi la cena della vigilia e il pranzo di Natale
è un’ottima idea, ma non esistono soluzioni preconfezionate. Tutto si può fare, a patto di usare il buon senso e un pizzico di elasticità.

CONTINUARE A COLTIVARE LE TRADIZIONI

Anche quando i genitori sono separati, è bene continuare a coltivare le tradizioni. Così, se era consuetudine festeggiare il Natale a casa dei nonni, l’ideale sarebbe mantenere vivo questo appuntamento. Le tradizioni rafforzano lo spirito di appartenenza alla famiglia e per i bambini rappresentano un’importante opportunità di rinnovo dei propri legami affettivi.

NATALE “ALLARGATO” SOLO A CONDIZIONE CHE…

Nell’immaginario collettivo il Natale è il simbolo dell’unità familiare. Per chi ha appena messo fine al proprio matrimonio è quindi naturale che questa festa si accompagni a un grande senso di colpa e alla tentazione (comprensibile) di ricreare, almeno “artificialmente”, quell’immagine. Ma è la strada giusta? Certamente lo è, purché si sia accettata l’idea di rifarsi una vita senza l’altra persona e rabbia e rancore siano stati in qualche modo metabolizzati.

NIENTE GARE PER I REGALI

Sebbene sia prettamente infantile, quello degli adulti di contendersi i figli a colpi di regali costosi o alla moda è un comportamento più frequente di quanto si possa pensare. Sono infatti numerose le coppie che, per “comprarsi” il loro affetto, cedono alla competizione, perdendo di vista il significato del Natale. Insegnamo ai bambini ad apprezzare il pensiero senza cercare per forza “ciò che costa di più” o “ciò che hanno tutti”. E, se possibile, condividiamo la scelta dei regali con l’ex partner. È l’unico modo per non penalizzare nessuno.

IL DONO PIÙ BELLO? ...  IL NOSTRO TEMPO!

Più che di regali, i bambini hanno bisogno di trascorrere qualche ora a giocare con mamma e papà.

Non dimentichiamo mai che il dono più bello che possiamo fare ai figli è il nostro tempo.

Barzelletta ...

Due uomini vanno in paradiso ...
Li accoglie San Pietro e dice a uno ... "hai mai tradito tua moglie??? "
"si qualche volta ... " risponde lui.
"Allora ti dono una panda!!!! "
Poi San Pietro si rivolge all'altro
"... e tu?"
"Io mai e poi mai"
"Allora ti regalo una Ferrari !!!"
.... dopo qualche giorno l'uomo con la Panda vede il Ferrarista che piange ...
"perchè piangi???" gli domanda "hai la Ferrari!!!"
E quello tristemente risponde
"Si, ma mia moglie gira in bici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"

martedì 13 dicembre 2011

Donne separate e divorziate: le “nuove povere” 14 Giugno 2011

Donne separate e divorziate: le “nuove povere” 14 Giugno 2011
Carmen Pernicola - Donne separate e divorziate: le “nuove povere”

Sebbene negli ultimi anni sia tutto un fiorire di associazioni e di movimenti a tutela dei padri separati e si faccia un gran parlare degli uomini separati o divorziati come dei nuovi poveri, al punto che anche Carlo Verdone ha deciso di dedicare loro il suo ultimo film “Posti In Piedi In Paradiso”, in Italia restano ancora oggi le donne separate o divorziate, soprattutto quando hanno figli a carico, a soffrire, molto più degli uomini, di difficoltà economiche.
Il recente studio Caritas-Zancan su povertà ed esclusione sociale in Italia, realizzato su un campione di 80 mila persone delle 600 mila che in tutt’Italia si rivolgono ai centri d’ascolto delle Caritas diocesane, mostra come che le donne più degli uomini si rivologno ai centri di ascolto Caritas per chiedere aiuto per indigenza economica. Tra gli uomini le richieste d’aiuto riguardano maggiormente l’assenza di una dimora stabile.
Tra le donne che si rivolgono alla Caritas l’8,5% è costituito da donne separate o divorziate con figli a carico. Tra gli uomini questa condizione si presenta solo nell’1,8% dei casi.
Resta evidente la rimozione sociale di quanto la separazione e il divorzio penalizzino ancora economicamente in Italia più le donne che gli uomini, che incontrano, in generale, maggiori difficoltà lavorative o di reinserimento lavorativo.
E’ senza lavoro il 4,8% delle donne separate con figlio a carico e soltanto l’1% degli uomini separati.
Migliaia di donne dopo la separazione vengono a trovarsi in condizioni economiche di vera e propria indigenza, perché non hanno un lavoro e perchè i mariti, non di rado, non riconoscono o non sono in condizioni di riconoscere un assegno per la loro sussistenza.
Oggetto di questa potente rimozione sociale non sono solo le difficili condizioni economiche di molte donne separate o divorziate, ma anche le violenza di genere intrafamiliari, spesso perpetrate a carico delle donne anche dagli ex-mariti e il fatto che molti padri, dopo la separazione, si disinteressano affettivamente ed economicamente dei figli, riducendo i loro incontri con loro, ma anche non versando l’assegno di mantenimento stabilito in sede di separazione o divorzio.
Che le donne separate o divorziate siano ancora oggi, a dispetto della diffusione dello stereotipo culturale dei padri separati nuovi poveri, le più esposte a rischio di povertà si spiega con le maggiori problematiche che le donne incontrano nel mondo del lavoro, con una divisione del lavoro ancora oggi molto basata sul genere, con il mancato riconoscimento del lavoro casalingo, e con l’inadempienza da parte di molti ex-mariti nelle separazioni e nei divorzi.
Si fa un gran parlare di padri separati e divorziati, ma non esiste sul piano sociale e culturale la figura della madre separata o divorziata.
Ma non c’è da sorprendersi. Sebbene si sbandieri il contrario, la nostra società resta ancora oggi fortemente caratterizzata da condizionamenti di carattere sessista e le donne non hanno ancora imparato a esprimere adeguatamente le proprie esigenze e quando lo fanno vengono tacciate come aggressive o egoiste.
E così le donne separate o divorziate spesso non hanno nemmeno la consapevolezza di subire questo genere di condizionamenti e non sbandierano ai quattro venti le loro difficoltà.
Così le difficoltà degli uomini divorziati vanno sui giornali, in televisione, navigano in internet, addirittura vengono messe in scena da grandi registi, abili nel raccontare i costumi italiani.
Le difficoltà delle donne divorziate restano ancora una volta tra le pareti domestiche, insieme agli abusi, le piccole e grandi violenze, le discriminazioni di genere.
Avete mai sentito parlare delle donne divorziate come delle “nuove povere?” Sentite?
Questa espressione non vi suona non solo nuova, ma anche un pò stonata?
I nuovi poveri, invece, quelli sì, che vi sono familiari.
Ci avevate fatto caso?

Magari non ci incateniamo ... ma almeno riflettiamoci su un po' ...

sabato 3 dicembre 2011

LA LETTERA (Simona Molinari)

Per noi Olive non sono semplici parole ...

No, non starò qui a dire cosa è andato storto anche perchè io forse non l'ho mai capito ma fuggo via di spalle con le rose in mano correndo sopra le pozzanghere di vino.
No, no, non potrei mai odiarti, non potrei davvero ma senza dire una parola ti allontano.
Ora ti perdo ed è davvero così strano ora mi perdo, ora mi accorgo che ti amo.
E sia, sia nella notte, sia nel giorno, sia senza ritorno. Vai via, non amarmi più, non ferirmi più.
E sia e non dire che ami, non dirmi rimani, vai via non amarmi più, non ferirmi più.
E non dimentico di noi neanche un momento dei nostri viaggi e della nostra intimità, dei giorni chiusi in una stanza senza tempo dei giorni accesi dalla mia felicità.
E non importa questa volta se io perdo, perchè in amore non si vince quasi mai, ti lascio tra le braccia di una nuova vita, che è più decisa e ha più carattere di me.
Leave me, ( Lasciami ) with the tears from your eyes ( con le lacrime dai tuoi occhi ) and don't say goodbay ( e non dire addio ) just leave me. ( lasciami soltanto )
I hate that it's true but i'm not good for you, ( io odio che tutto questo sia realtà, ma io non sono giusto per te )
Leave me ( lasciami ) take your hands out of mine and don't waste any time ( riprenditi le tue mani e non sprecare altro tempo )
Just leave me ( soltanto lasciami ) let tonight fade to black and never look back. ( lascia che stanotte si dissolva nel buio e non voltarti indietro )
Sarò nei tuoi passi, ma ti lascio andare perchè questo amore non possa finire.
Mi scrisse e mi lasciò quel foglio sopra il letto li dove poco prima lo tenevo stretto e non fu facile accettare mai quel gesto più della sua, amò la mia felicità ed io chiusi la porta e mi presi il mio silenzio a respirare quella nuova libertà che tanto illude e tanto può apparire cara ma solo quando in fin dei conti non si ha ...

http://www.youtube.com/watch?v=BGKgqAjRJds&feature=share

venerdì 2 dicembre 2011

SIAMO PRINCIPESSE

SIAMO PRINCIPESSE e le principesse non piangono per nulla ...
Quindi quando il tuo cuore è triste, vai avanti, quando senti di essere caduta, non rimanere lì, AMATI, STIMATI, PERCHE' VALI ORO.
Quando ti dicono:
" non sei quello di cui ho bisogno", rispondi:
"No, certo perchè sono molto di PIU' di quello che cercavi"...