Nasce Oliva Rosa

"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile"
San Francesco d'Assisi


Sei separata o ti stai separando?

Ora che non sei più “moglie” hai voglia di ricotruirti un'identità e non sai dove partire?

Stai cambiano il tuo “piano di vita”?


Esci dal tuo guscio!
Insieme, proprio come l'olio, riusciremo a stare a galla!

domenica 23 giugno 2013

Lo sportello di Oliva Rosa

Il prossimo appuntamento? 
Martedì 2 Luglio verso le 13.00 a "La Passeggiata" - via Marsala 60 a Monza.
Vi ASPETTIAMO!!! 


lunedì 17 giugno 2013

Quindi ecco UNA DONNA GUARITA DALL’AMARE TROPPO

Accetta pienamente se stessa, anche se desidera cambiare qualche aspetto della sua personalità.
Questo amore e rispetto di se stessa lo considera fondamentale, lo alimenta con affetto e si propone di espanderlo.
Accetta gli altri come sono, senza cercare di cambiarli per soddisfare i suoi bisogni.
E’ consapevole dei suoi sentimenti e del suo atteggiamento verso ogni aspetto della vita, compresa la sessualità.
Ama tutto di se stessa: la sua personalità, il suo aspetto, le sue convinzioni e i suoi valori, il suo corpo, i suoi interessi e i suoi talenti. Valorizza se stessa invece di cercare di trovare il senso del proprio valore in una relazione.
La sua autostima è abbastanza profonda da consentirle di apprezzare il piacere di stare insieme ad altre persone e preferisce uomini che siano a posto così come sono. Non le necessita che qualcuno abbia bisogno di lei per avere l’impressione di valere qualcosa.
Si permette di essere aperta e fiduciosa con chi lo merita; non ha paura di lasciarsi conoscere a un livello personale profondo, ma non si espone al rischio di essere sfruttata da chi non ha riguardo per il suo benessere.
Si domanda: “Questa relazione va bene per me? Mi consente di sviluppare tutte le mie possibilità e diventare quello che sono capace di essere?”.
Quando una relazione è distruttiva, è capace di lasciarla perdere senza sprofondare nella depressione, ha una cerchia di amiche che la sostengono e fanno del loro meglio per vederla uscire da una crisi.
Apprezza più di ogni altra cosa la propria serenità. Tutte le lotte, le tragedie e il caos del passato hanno perso il loro fascino, ha un atteggiamento protettivo verso sé stessa, la sua salute e il suo benessere.
Sa che una relazione, per poter funzionare, deve essere tra due partner che condividono valori, interessi e fini, e che siano entrambi capaci di intimità. Sa anche di essere degna del meglio che la vita può offrirle.

domenica 16 giugno 2013

COME SMETTERE DI AMARE TROPPO

Prendi atto che hai un problema e che hai bisogno di aiuto.
Considera la tua guarigione una priorità che ha il diritto di precedenza su qualsiasi altra cosa.
Condividi la tua situazione con amiche degne di fiducia e cerca un aiuto terapeutico (molto utili i gruppi di sostegno).
Sviluppa la tua dimensione spirituale, coltivandola giorno dopo giorno.
Ricordati che se non sei tu in equilibrio non è possibile che lo sia la tua relazione o la tua famiglia, sii più sanamente “egoista” e cerca di volerti bene ogni giorno di più (potresti tenere un diario e segnare ogni giorno almeno una cosa fatta per te stessa, una coccola che ti sei fatta anche molto semplice).
Accetta di smettere di dirigere e controllare gli altri (anche esaltare troppo un uomo è un modo per volerlo manipolare).
Impara a non cadere nei giochi di potere interpersonali, approfondiscili leggendo libri o partecipando a dei seminari.
Accetta la tua imperfezione, nel momento presente, sapendo di poter evolvere giorno dopo giorno;
Chiediti: “Questa relazione è buona per me?” – “Viene rispettato il mio essere donna?” – “Mi sento accettata, accolta, e supportata dal mio uomo?” Comincia ad essere onesta con te stessa, abbandonando le giustificazioni mentali che non rispecchiano il tuo vero sentire interiore (magari c’è un disagio che emerge sotto forma di sintomi e disturbi fisici).
Utilizza le affermazioni positive per sostituire gli schemi limitanti ed inizia ad applicare le tecniche defusive per ripulire il vissuto emotivo del passato: meriti di avere accanto un uomo che ti stima e ti accetta per ciò che sei!
Accetta che l’uomo non gradisce i consigli e che, se vuole, deve trovare in sé la forza di migliorarsi. Qualora non desiderasse farlo (scelta personale e insindacabile), valuta se per tutta la vita vuoi accanto a te un compagno così.

sabato 15 giugno 2013

Quando si ama troppo?

“Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo.”
“Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo.”
“Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un’infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.”
“Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuosi lui vorrà cambiar per amor nostro, stiamo amando troppo.
“Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.”


lunedì 3 giugno 2013

Usarlo non costa nulla ma non usarlo può costarti la vita.

Il 1522 è numero del centro anti-violenza per le donne. 

Diffondiamolo il più possibile!

1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ...1522 ... 1522 ...  1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ... 1522 ...

Ti sei separata? Lacrime e risate, due facce della stessa mela (magari marcia).

I

grandi psicologi dicono che gioia e dolore sono due sentimenti molto vicini, quante volte i bambini scoppiano a piangere e dopo pochi istanti il pianto si trasforma in risata…

 

Ebbene la storia continua così e la separazione porta dolore la maggior parte delle volte, ma, forse possiamo farci anche due risate sopra: sui risvolti divertenti, sulle situazioni imbarazzanti, sulle nuove esperienze allucinanti..

 

Ne scrivo in modo scherzoso, ma ho grande rispetto del dolore, che è vero che fa crescere, che ti obbliga a prendere strade nuove, che ti spinge a reinventarti e sviluppare lati di te che non sapevi di avere. Che ti convince che la vita ha sempre ragione, più delle nostre false convinzioni che quasi sempre si celano semplicemente dietro le nostre paure di scoprire ciò che siamo e che dobbiamo diventare.

 

 

Un nuovo status sociale: ma nessuno sa quale…

La scuola: una lotta senza fine

Chissà perchè per alcuni rimane sempre tuo marito…non ce la possono fare.

Va bene, mia figlia va in una scuola cattolica, io non sono cattolica, ma insegnano bene ed era sotto a casa. Va bene, per loro il matrimonio dura finchè “morte non vi separi”, ma se a separarvi è stata una trentenne accaparrona, mi spieghi perchè ti devi riferire al padre di mia figlia chiamandolo “tuo marito”??? Non lo è più, lo capisci? Vive con un’altra da anni, se la tromba da tempo immemore, come fai a chiamarlo mio marito? Ti prego abbi pieta’ di me e chiamalo il papa di vatelapesca!

Non ce la fa, mi risponde che per la chiesa rimarremo sempre sposati. Rimanici tu allora sposata con lui, perchè io fra l’altro mi sono sposata in comune, quindi è come se nulla fosse stato!

 

Se poi incappi nella maestra bacchettona hai finito di vivere. Quando la smetterà di condannare il tuo ex marito e le separazioni in generale e iniziera’ a dare una mano a tua figlia quando si trova in difficoltà? Non si sa, ma nel frattempo meglio lavorare sulla figlia, che ne capisce di più e ha più sensibilità.

 

Le prime vacanze da single: pensaci perchè è meglio stare a casa!

Ti sei separata, non vai più in giro con il tuo consorte e la prole, ma ti avvii in giro per la città, fai viaggi e vacanze da sola, con i figli. Chi sei? O meglio cosa sei diventata? Agli occhi della gente e della comunità (soprattutto quella cattolica), non sei più niente o non sanno cosa sei. Forse non lo sai neanche tu. Ma va bene. Se fai amicizia nei club vacanze non sai mai in che gruppo metterti. Quello delle famiglie così tua figlia gioca con gli amichetti? No perchè gli uomini del gruppo non sanno con chi parlare dello spread o dell’ultima sparata di Berlusconi e quindi non ti considerano come entità esistente. Ti metti con i single? No perchè hanno in media 20 anni e vanno a ballare nudi in spiaggia di notte e tu dovresti mettere la benda a tuo figlio per non fargli vedere sconcerie e poi ti viene la cervicale, visto che di anni ne hai già una quarantina e l’umido della spiaggia alle tre del mattino non ti fa bene. Allora cerchi quelle come te, le separate. Ma si può sapere dove cavolo sono visto che le statistiche dicono che un italiano su 6 è separato? Dove sono queste stronze quando le cerchi in vacanza in una spiaggia piena di copiette e figli felici con mamma e papa’? Eccole sono lì, nell’angolino, c’è n’e una in quel tavolo in fondo alla sala, in un club di 3.400 persone. Bene allora ti dici “devo andare a conoscerla e fare amicizia, così mi sentirò un pò meglio”. Perchè diciamocelo, i primi tempi e forse anche dopo, ti senti sempre un pò in colpa a far stare tuo figlio con la famiglia felice dell’ombrellone accanto, perchè mentre il loro bambino si struscia fra mamma e papa pensi che il tuo senta la mancanza di quello stronzo di suo padre che se ne è andato perchè si sentiva invecchiare e doveva cambiare vita con la solita donna di 20/25 anni in meno? Allora vai e approcci l’altra sfigata come te sola con il figlio di 13 anni. Va beh la tua ne ha sette ma meglio che niente, pensi. Dopo dieci minuti di conversazione, capisci che la tipa è ancora innamorata del suo ex marito, si sentono tre volte al giorno nonostante lui abbia un’altra da 5 anni e il figlio non capisce se i genitori sono separati o no. Allora pensi meglio i single in spiaggia alle tre del mattino…e ti prepari con un berretto di lana e una sciarpa per l’umidità.

 

 

I primi incontri con l’altro sesso: allora esistono altri uomini!

Quando ti separi, pensi di aver perso non un uomo (quello che credevi tuo), ma tutto il concetto dell’amore in sè, che lui rappresentava. Ebbene quando dopo mesi o anni ti apri finalmente ad un’altra persona non ti sembra vero, è tutto nuovo e molto strano. Ma la strada per arrivare a questo punto è tortuosa e mostruosa, diciamocelo. Io mi sono iscritta con vergogna, a uno di questi siti di incontri on line. Quella parte del percorso è stata quasi peggio della separazione! Un disastro! Ho incontrato, in ordine: un cinquantenne con la fisima di calimero (tutto brutto e nero), uno che mi sembrava drogato o biascicava quando parlava (non l’ho ancora capito), uno quasi normale ma che non mi piaceva, e uno bellissimo che faceva la guardia del corpo, ci siamo scritti per 4 settimana mentre lui era in Arabia per lavoro e quando ci siamo visti l’ho abbracciato come se fosse mio padre. Una vera squilibrata. Infatti non l’ho più sentito. Forse era squilibrato più lui.

 

Poi sono uscita con un commercialista, qualche bacio, finchè lui con la sindrome di peter pan è sparito come la neve al sole per un sms che non glie era piaciuto. Ho pianto sotto la doccia il giorno del mio compleanno, ed ho giurato mai piu’. Piuttosto sola come un cane. Ma poi mi sono innamorata, credo. Ma questo non fa ridere e quindi non ne parlo. Forse un’altra volta. Ma posso testimoniare, che succede, ti sembra impossibile, ma prima o poi capita, e chi potrai ancora provare i sentimenti dell’attrazione, dell’amore, del legame, per una nuova persona. “SI PUO’ FARE!”, come diceva Mel Brooks in Frankestein Junior.

 

Il rapporto delle donne separate con i nuovi incontri è strano. Non sai cosa vuoi e forse è un bene. Ma non sai mai come rapportarti, anche nei confronti di te stessa. Come fai a voler costruire ancora qualcosa, visto il male che ha fatto la rottura di quello che credevi per sempre? Su cui hai investito tanto? La logica dice una cosa, ma la vita ce ne insegna un’altra. Lasciati trasportare, non ci sono strade predefinite o migliori. Non ci sono regole, impara solo ad ascoltarti ed osservarti. Quello che deve essere sarà. E allora rischi di nuovo, ti metti in gioco ancora. Ma l’importante e che sei nuova tu. Grandi sono le evoluzioni delle donne separate in questo ambito e il bello e che non sai mai dove ti portano. Cosa che davi per scontato prima.

 

 

I figli dei separati: peste o scarlattina?

Ci sono certe mamme, sposate ovviamente e spesso anche infelici, che considerano i figli dei separati come se avessero una malattia infettiva. Attenzione a non cascarci perchè non è così! Sono convinta anche che, dopo un periodo iniziale di necessario malessere e adattamento, i figli dei separati siano bambini molto ricchi, con capacità preziose e con una voglia di dare e ricevere nei rapporti di amicizia uniche.

Ma alcune mamme no, non lo capiscono ne hanno paura. Allora iniziano a  non invitarti più. Va bene e tu gli auguri che gli succeda lo stesso! Insomma quando ci vuole ci vuole, il buonismo non è buona cosa.

 

 

L’amministrazione delle burocrazie di casa “scusi mi sono appena separata, questo lo faceva mio marito…”

 

Per i primi mesi iniziali, oltre che una derelitta mi sono sentita anche una deficiente. Avevo la fortuna, almeno questa, che delle faccende amministrative della casa se ne occupava lui, o la sua segretaria. Quindi bollette, assicurazioni, machine, tasse, erano una sua prerogativa. Ho passato i primi 12 mesi a fare conti di notte, non capendoci, ancora ad oggi quasi niente e la cosa più umiliante era quando parlavo con i referenti delle cartacce dicendo: “scusate se ne occupava mio marito, mi sono appena separata, mi spiega come si fa?” Eppure ho una laurea e alcuni corsi di specializzazione…Inspiegabile, certe cose sono da uomini.

 

Non lo sapevo, ma so usare il trapano

Sembrano delle banalità, ma non lo sono, fino a quando non devi imparare a farlo. Appendere il fatidico quadro, far andare il dvd nuovo, riparare il tubo del lavandino. Che spasso. E pensi “ e lo stronzo dov’è quando serve? In casa ci vive anche sua figlia, perchè devo mettere le mani io nella merda per sgorgare il water?”. Ieri sera è venuta una mia amica a trovarmi, separata naturalmente, abbiamo parlato per mezzora della sua caldaia, i costi di quella nuova e le opere murarie da fare. Una volta nei salotti parlavamo solo del parrucchiere, del nuovo libro di Sveva Casati Modilgiani o della scuola dei figli, naturalmente inglese. Dio come ci siamo evolute. Per I primi mesi dopo la separazione ho avuto una grande fortuna (un’altra): una invasione di scarafaggi. Lo so fa scifo, figuratevi io che ogni notte mi alzavo per dare la caccia alle schifose creature, non so se piangevo per o schivo o per il fatto di essere sola a dover fare anche questo! Comunque ora non ci sono più. Ho vinto io, anche da sola.

 

Il rapporto con i tuoi genitori: perchè dovete sparare sulla croce rossa?

Per mia madre se non sei sposata non esisti. E lui, il tuo ex, rimane un Dio, un grande uomo anche se ti ha tradito per diciannove anni e alla fine se ne è andato dicendo che è colpa tua che non l’hai amato. Ecco, oltre a dover elaborare tutto questo, ti devi trovare a fronteggiare i tuoi genitori che ti possono trattare in svariati modi, dipende dalla regione, dalla zona di provenienza, dalle abitudini personali e dalla modernità di pensiero. Mio padre dopo tre anni di separazione, non riesce ancora a pronunciare il nome del mio ex marito o quando lo deve fare per forza corruggia le sopracciglia ed emette una specie di rantolo, che non si capisce neanche bene il nome, ma tu sai che parla di lui e lo segui nel discorso. Per mia madre invece rimane un grande uomo. Per carità non è un delinquente, nè uno spacciatore, ama la bambina, ma qualche difetto glielo vogliamo pur trovare anche a lui o no??

Lo Sportello di Oliva Rosa

Carissime Olive Rosa, 
noi vi aspettiamo domani, come ogni primo martedì del mese, verso le 13.00 al bar "la Passeggiata" - in via Marsala 60 a Monza ... per un pranzetto e ... 4 chiacchiere insieme tra Olivette!