Nasce Oliva Rosa

"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile"
San Francesco d'Assisi


Sei separata o ti stai separando?

Ora che non sei più “moglie” hai voglia di ricotruirti un'identità e non sai dove partire?

Stai cambiano il tuo “piano di vita”?


Esci dal tuo guscio!
Insieme, proprio come l'olio, riusciremo a stare a galla!

mercoledì 26 dicembre 2012

Scuola di vita

"Bisogna avere un cuore capace di pazientare ... i grandi disegni si realizzano solo con molta pazienza e con molto tempo."
Francesco di Sales, Controversie, 1595

martedì 18 dicembre 2012

Ci separiamo ... e i nostri bimbi?

“La separazione in una coppia ha conseguenze emotive molto forti tanto sui genitori che sui figli.
Purtroppo però molto spesso madri e padri che hanno deciso di separarsi sottovalutano la salute psicologica dei figli dando maggior importanza al proprio stato d’animo ...” (dal web)

lunedì 17 dicembre 2012

... Facile?

“Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene. Si cerca la strada più breve: la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c’è stato: ci vuole amore per chiudere una storia.”
Massimo Troisi (via apneadiparole)

martedì 4 dicembre 2012

La fonte del grande amore.

Da che nascono le improvvise passioni di un uomo per una donna, le passioni profonde, interiori? In minima parte dalla sola sensualità: ma quando un l’uomo trova insieme in un essere debolezza, bisogno d’aiuto e nel contempo alterigia, accade in lui qualcosa, come se la sua anima volesse straripare: è nello stesso momento commosso e offeso. Qui sgorga il grande amore. (Nietzsche)

Ooopsssss!!!

La fedeltà è sacra ma non bisogna dimenticare che il matrimonio è nato un un periodo in cui l'aspettativa di vita era di 30 anni!

lunedì 3 dicembre 2012

Pensieri trasversali

Quelle donne che hanno continuato a camminare a testa alta anche quando il mondo cercava di sotterrarle.

domenica 25 novembre 2012

Ecco arrivare ...

Lo Sportello di Oliva Rosa


Nasce lo Sportello d'Ascolto dell'Oliva Rosa!

Ogni primo martedì del mese, l'Oliva Rosa vi aspetta per fare due chiacchiere e/o per mangiare qualcosa insieme ...

Lo sportello dell'Oliva Rosa è rivolto a tutte le donne che sono separate o si stanno separando e vogliono passare qualche momento insieme ad altre donne che stanno passando gli stessi difficili momenti.

Allora vi aspettiamo tutti i pimi martedì del mese ... a partire dal 4 dicembre p.v. ...

Ma ... a che ora?
Dalle 13:10 alle 14:30
 
E dove?
Al bar "La Passeggiata" in via Marsala, 60 a MONZA (MB)

Non c'è bisogno di appuntamento! (ci troverete lì)
Non c'è bisogno di conoscerci! (ci conosceremo con gioia)
Non c'è bisogno di nulla ... solo della voglia di stare un pò insieme!


http://www.olivarosa.org/lo-sportello

sabato 17 novembre 2012

Ma perchè???


Ma perché non funziona tutto come nei film?
 
Perché gli estranei in metropolitana, invece che limitarsi a guardarti, non attaccano bottone dicendoti che hai un sorriso bellissimo?
 
Perché dopo trent’anni, in un café del centro, non rincontri mai la persona per cui hai lottato?
 
Perché le madri fanno fatica a capire i propri figli e i padri ad accettarli?
 
Perché la frase giusta arriva sempre durante i l momento sbagliato?
 
Perché non ti capita mai di correre sotto la pioggia, di arrivare davanti al portone di qualcuno, farlo scendere, scusarti e iniziare a parlare a vanvera per poi trovarti labbra a labbra e sentirti dire: ‘non importa, l’importante è che sei qui’?
 
Perché non vieni mai svegliato durante la notte da una voce al telefono che ti dice:
"non ti ho mai dimenticato" ?
 
Se fossimo più coraggiosi, più irrazionali, più combattivi, più estrosi, più sicuri e se fossimo meno orgogliosi, meno vergognosi, meno fragili, sono sicura che non dovremmo pagare nessun biglietto del cinema per vedere persone che fanno e dicono ciò che non abbiamo il coraggio di esternare, per vedere persone che amano come noi non riusciamo, per vedere persone che ci rappresentano, per vedere persone che, fingendo, riescono ad essere più sincere di noi.

(David Grossman - Qualcuno con cui correre)

Ridiamoci su ... ;-)

Un giorno mi disse:

"Se non ci fossi stata avrebbero dovuto inventarti"

Ripensandoci oggi ... forse si riferiva a come gli stiravo le camicie!

domenica 4 novembre 2012

Se Picasso non va da Oliva Rosa ... Oliva Rosa va da Picasso!

SABATO 10 NOVEMBRE ALLE 10.30
 
Care amiche Olivette e amici,
abbiamo pensato di organizzare una visita di gruppo a Milano per vedere

"Picasso. Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi"
Con oltre duecento opere – molte delle quali mai uscite dal museo Parigino – tra dipinti, sculture, fotografie, disegni, libri illustrati e stampe, la mostra rappresenta un vero e proprio excursus cronologico sulla produzione di Picasso, mettendo a confronto le tecniche e i mezzi espressivi con i quali l’autore si è cimentato nella sua lunga carriera
 
EVENTO APERTO ANCHE AGLI AMICI

Ecco come fare: ci troviamo alle 10.00 davanti al Palazzo Reale in Piazza Duomo, 12 ... 
e poi insieme, anche coi bambini, passeremo un'oretta e mezza per ...
Il grande ritorno a Milano di Pablo Picasso!
... con oltre 250 capolavori tra dipinti, disegni, sculture e fotografie


Oltre 250 opere, molte delle quali mai uscite dal Museo Picasso di Parigi, che affolleranno le sale di Palazzo Reale a Milano, in occasione della grande antologica dedicata all’ ineguagliabile artista spagnolo Pablo Picasso.
Curata da Anne Baldassari, riconosciuta a livello internazionale fra i più importanti studiosi di Pablo Picasso e curatrice del Musée National Picasso di Parigi, la mostra è pensata come un excursus cronologico sulla produzione dell’artista, mettendo a confronto le tecniche e i mezzi espressivi con cui si è cimentato nel corso della sua lunga carriera coprendo tutte le fasi fondamentali della creatività multisfaccettata di Pablo Picasso e i vari mezzi espressivi e mediatici tramite cui il suo genio visuale ebbe modo di esprimersi. Questo sensazionale insieme di opere offre la possibilità unica e straordinaria di confrontarsi con le maggiori fasi artistiche della Modernità, testimoniate da un unico – forse il più grande di tutti – genio: il periodo blu e quello rosa, il periodo della ricerca “africana” o proto-cubista, il Cubismo Sintetico e il Cubismo Classico, le pitture surrealiste, il periodo del coinvolgimento politico e i dipinti sul tema della guerra, l’interludio pop e le variazioni sul tema ispirate ai grandi maestri dell’arte rinascimentale e moderna, fino alle sue ultimissime produzioni prima delle morte, avvenuta nel 1973.
Innumerevoli i capolavori che popolano la mostra come “La Celestina” (1904), “Uomo con il mandolino” (1911), “Ritratto di Olga” (1918), “Due donne che corrono sulla spiaggia” (1922), ”Paul come Arlecchino” (1924), “Ritratto di Dora Maar” e “La supplicante” (1937).
Una combinazione di genialità e linguaggi artistici in continua evoluzione che arricchirà la città di ineguagliabile bellezza.

La grande mostra di Palazzo Reale ci offre l’opportunità unica di attraversare tutta la complessa e sconfinata produzione picassiana.
Per capire come Picasso si muova attraverso l’onda di un secolo che abbandona l’Ottocento per tuffarsi nel pieno Novecento, proponiamo di utilizzare il suo sguardo, il suo approccio alla vita e all’arte, immedesimandoci con il suo punto di vista.

Dai due aspetti fondamentali della poetica di Picasso – l’oggetto come porta di accesso all’esperienza e il mondo come lingua fatta di oggetti – parte il progetto didattico studiato per la fruizione della mostra, articolato su diversi livelli in base all’età ed alle conoscenze del pubblico delle scuole, dei gruppi, delle famiglie e degli appassionati.

Gli operatori didattici aiuteranno il pubblico ad interpretare questa lingua, a scomporre e ricomporre le parole-oggetti, afferrandone il potenziale creativo attraverso le giocose intuizioni picassiane.

Olivette, la visita guidata gruppi ci costerebbe € 117,00 (durata 75 minuti) microfonaggio incluso - la VISITA GUIDATA CON LETTURE è il percorso che mira alla comprensione degli oggetti che Picasso dipinge nei suoi quadri, accompagnati e guidati dalle sue stesse parole, che i nostri esperti proporranno attraverso brevi citazioni. La visita offre elementi per comprendere anche l’evoluzione della sua lunga produzione artistica, collocandola nella storia artistica, culturale e sociale del Novecento.
Il biglietto invece, il sabato, singolo o in gruppo che sia ha un costo di € 9,00 + € 2,00 prevendita
vediamo in quanti siamo e ... poi decideremo cosa sia meglio e più conveniente fare ;-) considerando che un'audioguda 5,00+0.50 euro di prevendita x l'adulto e 4.00+0.50 euro di prevendita per i bambini


Quindi ... date un'occhiata al sito e ... prima ci fate sapere se sarete con noi ... e meglio vedremo come organizzarci!

 http://www.mostrapicasso.it/

Una mattinata diversa insieme ...

per qualunque idea a riguardo od informazione ulteriore, e per farci sapere se sarete con noi, mandateci una una mail a info@olivarosa.org!
VI ASPETTIAMO!

sabato 27 ottobre 2012

Una legge poco conosciuta ...

Perché prima della separazione ci sono mezzi più rapidi ed efficaci contro la violenza in famiglia e sulle donne

http://www.solideadonne.org/pdf/legislazione/legge_154_2001.pdf

venerdì 19 ottobre 2012

Sabato 27 Ottobre dalle 16 alle 18 Oliva Rosa si occupa di violenze familiari

I Relatori:

Prof. Carlo Clerici dell'Università Statale di Milano
Psichiatra che si occupa, tra le altre cose di violenze e abusi, ...
Dott.ssa Laura Veneroni - Psicologa 
Avv. Armando Cecatiello - specializzato in diritto di famiglia
 
La violenza in famiglia e contro le donne ha sempre più spazio nelle cronache quotidiane ed è un fenomeno trasversale e in continua crescita.
La violenza in famiglia e contro le donne ha gravi conseguenze sociali e sulla salute fisica e psichica delle donne e delle altre persone coinvolte .
Si ripercuote per generazioni e impone un cambiamento.
Quali difese fornisce la natura contro le azioni aggressive e violente?
Quali sono i fattori di rischio?
Quali i possibili rimedi giuridici e psicologici?
Queste sono le domande a cui verrà data risposta nel corso del seminario che vedrà un approccio multidisciplinare e l'esame degli aspetti sociali, giuridici e psicologici del fenomeno della violenza che tutti noi abbiamo il dovere di combattere.

vi aspettiamo all'Urban Center (Palazzo del Binario7) in via Filippo Turati 6/8 a Monza 
Questa volta olivette vi chiediamo un piccolo contributo di 3 euro per recuperare un pò le spese ...
diteci se sarete presenti inviando una mail a info@olivarosa.org
 
VI ASPETTIAMO!!!
 
Oliva Rosa

Un pò di buon umore ... a denti stretti!


Tra amiche:
Ma non e' possibile che Francesco sia in ospedale.
L'ho visto appena ieri sera, in perfetta forma, con una bella donna al ristorante."
Ecco ...
 
"L'ha visto anche la moglie."

giovedì 11 ottobre 2012

Si parla anche di Oliva Rosa ... sul Cittadino di Monza e Brianza

Un mese di eventi e opportunità d'incontro contro l'esclusione: a tutti pari opportunità

 



Ottobre insieme, per le pari opportunità

(Foto by REDAZIONE MONZA)


Monza - Ottobre in…sieme per un autunno che porterà la primavera delle pari opportunità. Almeno questo è l'intento di quanti, tantissimi, tra Comune, associazioni di volontariato e altri enti del territorio, (scuole, realtà di privato sociale e Camera di commercio), hanno scelto di dar vita a un mese di eventi con un unico obiettivo: mostrare che la città non dimentica e non esclude i soggetti più deboli. I diritti delle donne, degli immigrati, dei disabili e di chi vive svariate condizioni di disagio troveranno spazio in incontri che intendono promuovere integrazione.
La gestione del tempo per genitori single, un corso su donne e credito per la promozione dell'imprenditoria al femminile. E ancora uno sportello, gratuito, per coppie in difficoltà e un servizio di consulenza per neo genitori con una puericultrice: sono solo alcune delle proposte, in un elenco di iniziative che è davvero interminabile, segno dell'entusiasmo che anima le tante associazioni. E' semplice, fin troppo, parlare di pari opportunità. «Chi è orfano della casa dei diritti difficilmente sarà figlio della casa dei doveri». L'assessore Cherubina Bertola cita una frase del cardinal Carlo Maria Martini per parlare di temi complessi, come l'integrazione e l'inclusione sociale. Quale miglior guida allora, per questo mese ricco di appuntamenti e occasioni di incontro e riflessione, di colui che fu maestro dell'apertura agli altri, della ricchezza nella diversità. ”Ottobre in…sieme” non sarà però un mero contenitore di parole. Sono i fatti quelli che interessano ai tanti volontari impegnati con le loro associazioni nel voler mostrare che le pari opportunità, per le donne, per gli stranieri e anche per chi ha sbagliato e si trova in carcere per questo, sono davvero possibili a Monza. A partire da spettacoli, laboratori, incontri, intrattenimenti promossi dal Comune e dal Centro servizi per il volontariato di Monza e Brianza che regge i fili delle tante associazioni coinvolte. Salute e benessere, conciliazione famiglia e lavoro, arte e creatività e intercultura gli ambiti proposti.
Ma l'evento che meglio di tutti racchiude il senso di questo ottobre è quello che vedrà ”le donne per le donne” in un progetto che andrà ad aprire le porte al luogo più difficile, che più di tutti necessità di essere ”inglobato” dalla città, quasi risucchiato nella vita sociale, per proporre davvero pari opportunità: il carcere. L'associazione ”Salute donna” entrerà nella casa di reclusione di via Sanquirico per proporre a tutte le detenute (la sezione femminile registra 65 detenute, ndr) al personale amministrativo e alle guardie carcerarie visite gratuite di prevenzione del tumore al seno.
E' qui allora che il significato dell'Ottobre in…sieme acquista ancora più valore: serve inclusione per riabilitarsi. E in carcere tanti hanno voglia di ricominciare. La falegnameria interna, la legatoria, le attività di laboratorio, la scuola con la collaborazione di sette insegnanti del Ctp Confalonieri, un corso di giardinaggio, il confezionamento delle pigotte per l'Unicef e persino un musical che verrà riproposto il 26 ottobre (foto in alto a sinistra) diventano vera occasione di integrazione, anche in un luogo così distante da tutto.
(Tutto il programma su www.comune.monza.it.)
 
11-18-25 ottobre SPORTELLO PSICOLOGICO Salute Donna onlus per la prevenzione e il sostegno al malato oncologico ed alla famiglia. Al centro parrocchiale don Cazzaniga - via Muratori, 3. Su appuntamento - Tel: 800.22329
 
15-22-29 ottobre: LABORATORIO DI CREAZIONI CON TESSUTI AFRICANI Associazione A(k)ora, Circoscrizione 1 - via Lecco, 12. Dalle 16 alle 17.
 
14 ottobre: “L'ARTE DI ORGANIZZARE IL PROPRIO TEMPO… PRONTUARIO PER GENITORI SINGLE”. A cura dell'associazione Oliva Rosa, Sala E - Urban Center - via Turati, 6. Dalle 16 alle 18
 
Dal 20 al 28 ottobre: “ALICE IN THE SKY” mostra dell'associazione MedPeople come corollario allo spettacolo “Alice in the sky” (25 ottobre); si ispira alle parole di Pablo Picasso. Sala Espositiva - Urban Center.
 
17 ottobre: “NUOVE PROGETTUALITA' DELLA FAMIGLIA CONTEMPORANEA: LA MEDIAZIONE FAMILIARE”. A cura delle Ass. Cresci…amo Insieme, Figli Liberi e Genitori Soli - Auditorium “Leone Dehon” - via Appiani, alle 20
 
19 ottobre: INCONTRO “DONNE, STALKING E VIOLENZA”. A cura delle Ass. Soroptimist International Club Monza e C.A.DO.M. - Centro di Aiuto alle Donne Maltrattate, Sala D - Urban Center, alle 18.

26 ottobre: MUSICAL “THE BLUES SISTERS”, proiezione video del musical realizzato nella Casa circondariale di Monza dalle allieve detenute, all'Ipsia di via Monte Grappa, 1. Alle 15 aperto alla cittadinanza.

27 e 28 ottobre: FIERA “BENESSERE E ARTIGIANATO”. Esposizioni di raffinati prodotti e workshop dedicati al mondo del bio, del benessere e della bellezza, in armonia con la Madre Terra. Centro Commerciale Auchan Monza.

30 ottobre: INCONTRO “DONNE: CRISI E LAVORO”. A cura di Cgil, Csil, Uil Brianza - Coordinamenti Donne Sala D - Urban Center - via Turati, 6, dalle 9 alle 13.


http://ilcittadinomb.it/stories/Non%20Profit/319599_ottobre_in...sieme_per_le_pari_opportunit/

Olivette Rosa eccoci arrivate al nostro prossimo incontro:

Time management: l'arte di organizzare il proprio tempo...
prontuario per genitori single

Oratore: Massimo Cavalieri
14 Ottobre 2012 dalle 16:00 alle 18:00sala E dell'Urban Center
Via Turati 6 e 8. Monza.

Per i genitori single, dividersi tra famiglia, lavoro e vita privata non è facile. Il tempo, una risorsa preziosa che sfugge spesso al nostro controllo.
 
Questa volta vi preghiamo di confermare la vostra presenza tramite lo
Sportello giovani: Tel 039.2374426 e per E-mail a giovani5@comune.monza.it
 

VI ASPETTIAMO!

 



domenica 7 ottobre 2012

La CHIESA ... e se ci fosse davvero un poasso in avanti?



La comunità pastorale Ascensione del Signore di Monza propone:

"INCONTRO PER SEPARATI E DIVORZIATI RISPOSATI"
(per chi fosse interessato il primo è Martedì 9 Ottobre)
 
Raccogliendo l’invito del Papa che nella S. Messa
celebrata a Bresso invitava le comunità a realizzare
adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza per chi è
segnato da esperienze dolorose di fallimento familiare, il
decanato di Monza propone momenti di ascolto e
meditazione della Parola di Dio (Vangelo di Luca) rivolti
in particolare a persone separate, sole o che vivono
nuove unioni.
 
Gli incontri si terranno un martedì al mese
presso l’istituto Dehon in via Appiani,1 a partire da
martedì 9 ottobre.
 
Per informazioni rivolgersi a don
Giancarlo Airaghi (039324466) o ai coniugi Agazzi
(039324026) o ai coniugi Cambiaghi (0392721882) o ai
coniugi Lizier (039834937).
 

venerdì 5 ottobre 2012

Associazioni in piazza: 6 Ottobre 2012

Ottobre in ... sieme!

Domani Sabato 6 ottobre Presso p.zza Trento e Trieste per tutto il giorno Oliva Rosa sarà presente con uno Stand in una giornata di intrattenimento a cura delle verie Associazioni.



Vi aspettiamo!!! ... (chi ci fa un pò di compagnia?)

Nell'occasione vi verrà proposto il programma dell'associazione, che si sta pian piano delineando e sviluppando per tutte noi!

Ovviamente in caso di pioggia l’evento sarà rinviato al 13 ottobre.

mercoledì 3 ottobre 2012

Domenica 14 ottobre: Oliva Rosa a "Ottobre in ... sieme"

INCONTRO “TIME MANAGEMENT: L’ARTE DI ORGANIZZARE IL PROPRIO TEMPO … PRONTUARIO PER GENITORI SINGLE”

Per i genitori single, dividersi tra famiglia, lavoro e vita privata non è facile.
Il tempo, una risorsa preziosa che sfugge spesso al nostro controllo.
Una cattiva gestione del tempo è la prima causa di scarso successo di qualunque progetto personale o familiare.
Abbiamo chiesto ad un esperto di far luce su quello che in gergo viene definito “Time Management”, ovvero, la capacità di gestire e organizzare questa preziosa risorsa.


A cura dell’Ass. Oliva Rosa

Presso Sala E – Urban Center – in via Turati, 6 a Monza
Dalle ore 16.00 alle 18.00

Iscrizioni
Sportello giovani
Tel 039.2374426
E-mail giovani5@comune.monza.it

martedì 7 agosto 2012

Quando finisce un amore

Carissima Oliva Rosa,

riflettiamo su come, quando si vive la fine di un amore ed ancor più di un matrimonio, si sia poco disposte a proteggere se stesse dagli attacchi della sfiducia, della delusione, e della sofferenza.

Un amore finisce e subito ci si interroga sui propri errori , sulle bugie dell’altro sulla sfortuna sempre in agguato, sulle mosse possibili per recuperarlo.

E ci si abbandona allo sconforto.

Ma è proprio nei momenti difficili che bisognerebbe rinforzare il proprio io mentre in genere si indulge in idee punitive e ci si sente sconfitte e sbagliate.

Dunque sono costretta a ricordarvi che l’autostima è una cosa seria, ma soprattutto che non la si riceve in dono una volta per tutte.

Va costruita, alimentata, protetta.

Ci sono periodi nei quali brilla di luce propria ed altri nei quali richiede attenzione e sostegno ...
ed è proprio x questo che è nata e c'è, per noi tutte, Oliva Rosa!

domenica 8 luglio 2012

FIORI DA CALPESTARE

LA LUNA E’ ALTA NEL CIELO,
UNA VIVIDA LUCE ILLUMINA LA NOTTE
UNO STRANO PRESENTIMENTO MI TURBA.
LE TEMPIE PULSANO.
LE MANI TREMANO,

L’ATTESA SI FA SPASMODICA.
ALL’IMPROVVISO UN RUMORE DI PASSI SI AVVICINA:
“FINALMENTE … SEI ARRIVATA!”

HA GLI OCCHI GONFI DI PIANTO.
LEI URLA
”TI ODIO.”
E FUGGE ...

"ASPETTA, ASPETTA … ASCOLTA"
UN’ARIDA TRISTEZZA MI OPPRIME:

PER LA PRIMA VOLTA HO TRADITO.

VEDERE UNA DONNA PIANGERE E’ SCONVOLGENTE.

MA PERCHE’ NOI UOMINI SIAMO SEMPRE IN CERCA DI “FIORI” DA CALPESTARE?

(dal web Fernando)

giovedì 5 luglio 2012

E su "Il Vostro Quotidiano" si parla anche di Oliva Rosa

Separazioni, affidi e disagi economici - Scende in campo la rete di associazioni

"Il progetto, sperimentato in Brianza, potrebbe fare da apripista a livello nazionale. Nella rete non solo i padri separati, i cosiddetti nuovi poveri, ma anche tante mamme, nonni e persone in difficoltà economiche alla ricerca di un lavoro e di una nuova vita. Obiettivo: salvaguardare la famiglia in tutti i suoi aspetti" di Laura Marinaro

  
Non solo padri separati, la rete di associazioni si occupa di mamme, nonni e persone disagiate 
Non solo padri separati, la rete di associazioni si occupa di mamme, nonni e persone disagiate

MILANO – La separazione, i figli, i disagi economici, i problemi legati all’affido e alle cause dei minori. Tutti problemi devastanti per la vita di una famiglia che spesso, nelle difficoltà delle istituzioni, le associazioni sostengono. Ed è proprio una rete di associazioni che si occupano della famiglia quella costituita a Monza. Promotori sono i volontari del sodalizio CresciAmo Insieme, che insieme a Figli Liberi, Papà Separati Lombardia e l’Arca di Noè, gestiscono lo sportello istituito in collaborazione con l’ex assessorato alle pari opportunità dal nome evocativo “Separamandosi”.

NON SOLO PADRI SEPARATI – E nella rete non solo i padri separati, i cosiddetti nuovi poveri, ma anche tante mamme, nonni e persone in difficoltà economiche alla ricerca di un lavoro e di una nuova vita. «Quello che vogliamo fare è davvero aiutare le persone bisognose di risolvere problemi che normalmente non è facile accollarsi per un’istituzione – ha spiegato Daniela Greco, avvocato civilista e presidente di CresciAmo insieme – noi mettiamo a disposizione volontariamente la nostra esperienza di avvocato, psicologa, consulente del lavoro e insieme ai volontari ascoltiamo e dialoghiamo con le istituzioni». Tante sono le storie affrontate dal tema da tutti i punti di vista, prima di tutto con l’ascolto e la consulenza allo sportello (attivo ogni mese 4 martedì pomeriggio in piazza Carducci e un mercoledì sera alla casa del Volontariato di via Correggio), ma anche con l’approfondimento di temi come la ricostruzione psicologica dell’identità di chi si separa, i figli e la bigenitorialità, la mediazione familiare e la stessa costituzione della coppia che diventa poi famiglia. «Abbiamo organizzato diversi incontri e ne faremo altri – ha aggiunto la psicologa Annalisa Orsenigo esperta del Tribunale dei Minori – da noi arrivano casi di violenza domestica, ma anche di gestione dell’handicap, ragazze madri e padri disperati perché non riescono a fare i padri e molte sono le straniere non solo extracomunitarie».

UNA STORIA - Alida è equadoregna. Lei è arrivata in Italia 12 anni fa a seguito di una parente e 12 anni fa si è innamorata di un brianzolo. «Tutto andava bene, è nato anche un meraviglioso bambini che ora ha 5 anni – ha raccontato – fino a che lui mi ha lasciata per un’altra e io sono rimasta senza casa, e senza anche lavoro. Io faccio di tutto per far vedere sempre il bambino a suo padre, ma mi sono rivolta allo sportello sia perché adesso ho anche perso il lavoro di badante che avevo, perché sono morti gli anziani che assistevo e ho bisogno di un aiuto concreto, ma anche perché il mio ex non vuole che il bambino conosca i nonni in Equador: allo sportello ho trovato quel sostegno che le istituzioni non mi hanno dato».

E nella rete è entrata anche l’associazione di ("donne e" n.d.r.) mamme separate di Monza Oliva Rosa che aiuta le donne sole con figli a rimettersi “in circolo e in gioco” con tante iniziative e raccoglie le storie delle più sfortunate. «Noi ci concentriamo sui sentimenti e sui risvolti sociali che una neo-separata si ritrova, a suo malgrado e con sua sorpresa, a fronteggiare – ha spiegato Elena Gualerzi – oggi si parla molto dei padri ed è vero che la maggior parte di loro soccombe ("che alcuni di loro sono in difficoltà" n.d.r.), ma il trauma è anche per noi e noi vogliamo superarlo insieme ai nostri ex e ai nostri bambini».
Un esempio: Ilaria aveva 33 anni, aspettava il terzo figlio e con suo marito Luca andava tutto felicemente. Oggi ha 37 anni, lei e Luca si sono separati 2 anni e mezzo fa. «Cosa è successo in questi 3 anni? Il mondo ha tremato, il mio universo è imploso ed esploso, la mia vita è totalmente cambiata …»

http://www.ilvostro.it/sociale/separazioni-affidi-e-disagi-economici-scende-in-campo-la-rete-di-associazioni/42017/

domenica 1 luglio 2012

Quale colpa si può imputare a chi subisce le decisioni di altri?

Olivette Rosa ... ma se ci pensassero davvero ... ad
"Una donna o un uomo abbandonata/o, che ha creduto nel matrimonio, perché dovrebbe vedersi negato un sacramento importante come quello dell’eucarestia.
Quale colpa si può imputare a chi subisce le decisioni di altri?"


Il divorzio e l’ipocrisia della Chiesa Postato da  

Peggio divorziati che assassini?

Un articolo di un ben noto settimanale italiano mi ha fatto riflettere su una questione spinosa come quella del divorzio, o meglio dell’atteggiamento della Chiesa nei confronti dei divorziati. La posizione ufficiale è netta: chi ha divorziato e si è risposato non può essere assolto e fare la comunione, a differenza di chi è solo separato o anche divorziato. Ma esiste anche un’altra realtà, quella dei preti che negano l’eucarestia a chi è solo separato. Durante una recente visita milanese il papa ha dichiarato: “Ai divorziati risposati dobbiamo dire che la Chiesa li ama, devono vederlo e sentire che realmente facciamo il possibile per aiutarli. Anche se non possono ricevere l’assoluzione e l’eucarestia, vivono pienamente nella Chiesa”.
Devono vederlo e sentire che realmente facciamo il possibile per aiutarli. Ma il divorzio non è certo una malattia da curare. Pur credendo fermamente all’istituzione del matrimonio, al fin che morte non vi separi, non posso non pensare alle tante persone che il divorzio non lo desiderano, ma lo subiscono. La vita può allontanare, si possono prendere decisione senza curarsi della persona a cui si è giurato di stare accanto in ogni situazione. Una donna o un uomo abbandonata/o, che ha creduto nel matrimonio, perché dovrebbe vedersi negato un sacramento importante come quello dell’eucarestia. Quale colpa si può imputare a chi subisce le decisioni di altri?
Peggio divorziati che assassini? Sembrerebbe che per la Chiesa la risposta sia affermativa. Tra i dieci comandamenti ricordavo il NON UCCIDERE. Certo esiste il pentimento, e la Chiesa accoglie i pentiti. Ma credo che questa sia solo ipocrisia. Chi divorzia viene meno ad un giuramento professato davanti a Dio, ma anche questo peccato, se così può essere chiamato, dovrebbe poter essere perdonato. Un credente deve poter conservare il diritto a far parte pienamente della propria comunità religiosa. Deve poter vedere la propria parrocchia come un punto di riferimento e non luogo dove essere additato come un appestato.
Il matrimonio si poggia soprattutto sul valore della fedeltà. E dunque, forse ingenuamente, credo che anche a chi viene meno a questa promessa dovrebbe essere preclusa la comunione. Anche di fronte a chi confessa la propria infedeltà il sacerdote dovrebbe impedire il sacramento in questione.
Se i divorziati, per riprendere le parole del Pontefice, vivono pienamente nella Chiesa, perché vietar loro il ruolo di madrina e padrino? Anche il ruolo di guida religiosa non può essere da loro assunta. Ma magari potrebbero svolgere questo compito molto meglio di chi ne ignora il vero significato. La Chiesa dovrebbe diffondere la parola di Cristo, essere una guida per i fedeli, essere un punto di riferimento per i bisognosi. Dovrebbe svestire i panni d’intransigente giuria!

mercoledì 27 giugno 2012

Le Olive Rosa per gli Azzurri

Domani ... Giovedì 28 Giugno a partire dalle 20.00 e sino alle 2.00 (se resistiamo ;-) al St. George Premier ...Viale Vedano n° 7, 20900 a Monza



il Saint George Premiere in Collaborazione con Oiva Rosa ... ci aspetta per festeggiare insieme l'Estate che finalmente sembra essere arrivata e salutarci con un abbraccio prima delle vacanze!

Un aperitivo tutto per noi, quindi accompagnato da ottima musica e divanetti "comodi comodi" dove chiacchierare tra donne, il tutto in una cornice bellissima come quella del parco di Monza, una serata ... sotto le stelle!
 
Per voi e per i vostri amici ... non proccupatevi che Giovedì gli Azzurri li tifiamo anche in ... Rosa!
Al Garden del Saint George si può anche cenare a buffet, con tavolo riservato ... a 20 euro compresa ancche 1 consumazione ... Davanti alla Partita!!! ... e comunque, guardarla se lo si desidera!!!


Oliva Rosa il 7 Maggio ha compiuto 1 ANNO, una grande occasione da festeggiare tutte insieme!
 

martedì 26 giugno 2012

Associazione Genitori soli: Vogliamo dire la nostra!

La vita della madre sola è una invisibile e spesso silenziosa corsa ad ostacoli nella quale ci si autoelimina dal gioco prima di essere eliminate. Perché i ritmi degli altri e i propri non sono mai in sincronia. Perché si marcia a velocità diverse ...

In seguito alla pubblicazione, da parte dell'Istat,
della Relazione Divorzi e Separazioni 2011:
http://www.genitorisoli.it/notizie.asp?id=456

A chi dice che in Italia esiste una legge che tutela solo le donne dopo la separazione, vorremmo rispondere coi dati appena pubblicati da una fonte accreditata e certa , l'Istat, Relazione Divorzi e separazioni 2011e altri dati pubblicati dalla Caritas italiana .
<<Le separazioni che si concludono con l’assegno di mantenimento al coniuge (di solito, il marito alla moglie) sono 1 su 5 (21,1% dei casi nel 2009). In 4 casi su 5 nessuno dei due coniugi si deve niente. Solo due anni prima (2007) le separazioni con assegno al coniuge erano il 27,1%, un po’ più di 1 su 4. Va detto che, nella serie storica dal 2000 a oggi il 2007 è stato l’anno di punta.

Se si guardano le diverse aree geografiche si vede un cambiamento negli ultimi tre anni: il Nord Est è passato dal 22% di assegni al coniuge del 2007 al 16,6% del 2009; il Nord Ovest dal 22% al 17,3%, il Centro dal 30,7% al 22,2%, i! l Sud dal 34,6% al 28,1, le isole dal 31,3% al 25,3. I numeri diminuiscono ulteriormente con il divorzio: quelli che si concludono con un assegno al coniuge (di solito alla moglie) erano il 15% nel 2007, il 13,3% nel 2008 e il 12,8% nel 2009. Poco più di 1 su 10.>>
Inutile commentare il dato che confuta del tutto le affermazioni che le donne restano ingiustamente a carico degli ex mariti/compagni dopo le separazioni. Semmai invece dobbiamo puntare l'attenzione su un fatto grave, certo, ma purtroppo strettamente legato a un discorso culturale tipicamente italiano: quello dell'abbandono del lavoro da parte delle donne per occuparsi della cura della famiglia - con e senza figli, e cio' anche a causa di una scarsa o quasi inesistente politica del Welfare in italia. La prolungata assenza delle donne dal mondo del lavoro dovuta ai compiti di accudimento di casa e famiglia,non consente loro di rientrare a lavorare se non con grande fa! tica , non avendo una giusta preparazione, e ancor meno esperienza professionale.

A chi dice che "fare il padre , e' un diritto e non un 'elemosina" (cit. T. Timperi) , rispondiamo che e' un diritto che le donne si conquistano ogni giorno, mantenendo, curando e dando ai figli cio' di cui necessitano e cui la maggior parte dei padri separati (85%) invece non e' interessata.

Come sostiene Marino Maglietta, socio onorario dell'AIMeF Associazione Italiana Mediatori Familiari e membro della Consulta Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza "Gianni Rodari", "ci sono casi di grossi sacrifici da parte dei padri, ma vedo tante più donne separate in difficoltà per il disinteresse dei padri nei confronti dei figli. Sono padri che ci sono fanno male a tutti, anche a chi vorrebbe una legge più equilibrata sull'affidamento dei figli, e inducono la magistratura a scelte sbagliate".

Maglietta stima nel 15% delle separazioni giudiziali la categoria dei padri emarginati, "il restante 85% è ben contento di fare il padre assente.

Ribatte Vittorio Vezzetti, Presidente di Adiantum, l'Associazione delle associazioni nazionali di tutela dei minori (dai Papà separati alle Mamme separate a Figli per sempre): "facciamo anche che siano il 10% del totale, si tratta sempre di 140-150.000 genitori massacrati dai Tribunali italiani".

Gia', perche dietro al grande clamore che molte associazioni fanno, ci sono un pugno di uomini, come dice Vezzetti, e moltissime donne , quell' 85% i cui ex sono assenti: diamo quindi alle cose la giusta dimensione .

Il Sig. Timperi non si accontenta di ribadire, parlando della Fiction trasmessa su Raiuno 'Saro' sempre tuo padre':<<Ho trovato alto il fatto che Raiuno, da sempre attenta alle istanze della so! cieta', abbia avuto il coraggio di fotografare questa emergenza. Al netto di inutili buonismi.>> ma va ben oltre << Gli sceneggiatori hanno lavorato bene. Anche se potevano osare di piu'. Approfondendo il discorso della madre malevola. Ma sarebbe stato chiedere troppo considerato che viviamo in Italia.>>
Stupisce il triste e gratuito sarcasmo misogino di Timperi, e ancor piu' la strumentalizzazione che viene fatta da parte della Rai su temi tanto delicati che vengono trattati nella fiction con una leggerezza che non ci si puo' permettere quando ci sono in ballo vite di minori e di donne dipinte sempre e solo come 'arpie sanguisughe', una strumentalizzazione sicuramente involontaria da parte della RAI, che e' figlia del grande battage pubblicitario di cui le molte Associazioni si fanno portavoci sul web, schierandosi e insultando persino le donne e senza fare distinguo.

Riportiamo qui solo alcuni degli esempi con cui nelle newsletter dell'associazione Genitori sottratti si fa riferimento alle donne: madre parassita, padre spremuto , moglie 'ruba' la casa del marito, figlia 'lavativa' maggiorenne ancora a carico del padre etc.

Al di la' del sarcasmo gratuito, le madri malevole cui il Sig. Timperi fa riferimento sono quelle che l'Istat e la Caritas Italiana hanno fotografato
<< le persone separate/divorziate rappresentano il 12,7% delle persone che si rivolgono ogni anno alla Caritas Italiana La metà di loro (50,9%) ha problemi di povertà. Il 13% vive con figli minori (ndr nella per la maggior parte dei casi vivono con le madri)
Ma se (purtroppo) si deve guardare su chi ricadono nella media i danni, "certamente esistono padri in gravi condizioni, ma i dati Istat ci dicono che sono le donne sole e con figli separate/divorziate le persone a maggior ri! schio di povertà e non lo afferma solo l'Istat ma anche altre ricerche", come dice Linda Laura Sabbadini, direttore di dipartimento Istat.
I dati Istat sull'incidenza di povertà relativa del 2010 dicono che tra gli uomini separati e single è povero l'1,6%, dato che cresce al 3,5% tra le donne single separate. Il dato esplode in presenza di figli: le donne monogenitore sono povere nel 10,4% dei casi, dato che sale al 15,4% se il figlio è minorenne. Per gli uomini il dato statistico di povertà è in molti casi non significativo.
Sempre la Caritas Italiana dichiara che del 12,7% di separati/divorziati che chiede aiuto alla Caritas, il 66,5% è donna, il 33,5% è uomo e "non ci sono modifiche significative nel tempo di questo rapporto", dicono all'Ufficio studi dell'organizzazione pastorale della Cei (Conferenza episcopale italiana), sottolineando che "noi non riscontriamo il fenomeno dei padri separati che ricorrono all! a Caritas così come viene descritto. >>
A chi dice infine che i padri separati sono i nuovi poveri rispondiamo con quanto sopra denunciato dalla Caritas e aggiungiamo:
<<Istat ' Relazione separazione e divorzi 2011: il 75% dei padri separati non e' in regola con il pagamento degli alimenti.
Nel 2008, solo il 24,4% degli uomini separati,divorziati o riconiugati ha versato regolarmente denaro per l'ex coniuge o per i figli, percentuale che sale al 36% se al momento della separazione erano presenti figli minori.
I versamenti sono stati effettuati per l'ex coniuge nell'8,5% dei casi e per figli nel 15,9%; quest'ultima percentuale sale al 26,4% se al momento della separazione erano presenti figli minori.
<<Sul punto della povertà dei padri, Chiara Saraceno, sociologa della famiglia cui si devono! alcuni dei principali studi sul tema, ha una visione netta. "È vero - dice - che c'è una minoranza di papà separati non abbienti per i quali la separazione produce dei costi e diminuisce il tenore di vita solo per il fatto di pagare l'affitto perché la casa è rimasta alla moglie perché lì abitano i figli . Ma oggi nei Tribunali si vede solo il flusso che esce dalle tasche dei padri e non si vede l'inadeguatezza di ciò che entra in quelle delle madri e non per cattiveria dei padri. Spessissimo i giudici sono più simpatetici nei confronti di un padre piuttosto che interrogarsi sull'altra parte, i bambini mangiano tutti i giorni. È una guerra tra poveri, ma proprio perché la donna a volte ha lasciato il lavoro e ha dedicato più tempo alla famiglia che non al lavoro, la sua capacità di lavoro è diminuita: è la persona con lo stecchino più corto
In conclusione comunque, a farne le spese sono quasi sempre i figli, di qualunque eta'. I cam! biamenti intervenuti nelle condizioni economiche della famiglia a seguito dello scioglimento dell'unione possono determinare difficolta' di accesso per i figli all'assistenza medica, alle vacanze o ad attivita' del tempo libero. In effetti, la maggior parte delle rinunce cui sono costretti i figli nei due anni successivi alla separazione dei genitori sono dovute a motivi economici: e' questa la ragione che impedisce al 5% dei genitori di sostenere per i figli le spese mediche con la frequenza necessaria, al 14,7% di far loro frequentare corsi extra scolastici, al 16,1% palestre e centri sportivi, e al 24,1 % di far andare i figli in vacanza nei luoghi e per la durata che era loro abituale.
Il 9,3% dei genitori dichiara che, per motivi economici, almeno un figlio ha dovuto rinunciare a vedere amici per bere qualcosa o mangiare insieme con la frequenza abituale, il 13,1% ad andare al cinema, teatro, stadio ecc., e il 17,4% a spendere con rego! larita' una piccola somma di denaro per esigenze personali.>> (Istat, Relazione divorzi e separazioni 2011)

lunedì 25 giugno 2012

In palestra ... coi bambini?

MonzaToday » Cronaca

Storia di una mamma che vuole portare i figli in palestra


Una mamma racconta le difficoltà di vivere da single con tre bambini piccoli. Possono venire al supermercato, ad esempio, ma non in palestra. Riceviamo e pubblichiamo la lettera della signora. Voi cosa ne pensate?

di Lettera alla redazione 25/06/2012

ALLA REDAZIONE

Sono una mamma single ed ho 3 figli piccoli (2 di 7 ed uno di 3). La mia famiglia abita lontano e quindi ho abituato i miei 3 angeli ad accompagnarmi ovunque: supermercato, negozi, lavoro (se necessario)...

Dopo tanto tempo ho considerato l'idea di fare un pò di sport e, mossa dall'ansia della prova costume imminente, sono andata all'xxxxxxxx (a
bbiamo cancellato il nome della palestra, ndr) a Monza per una settimana gratuita di prova...
Dato che non amo tanto gli attrezzi ho optato per un corso con un allenatore ed oggi alle 13 avevo proprio appuntamento con lui.

Come sempre mi sono portata i miei bambini.
Una volta all'ingresso però mi hanno detto che i bambini NON POSSONO entrare....

Ho spiegato che non andavo a fare attrezzi o in giro per la palestra (cosa che ritenevo pericolosa), ma dovevo stare da sola in una sala con un allenatore ed i miei cuccioli se ne starebbero tranquilli seduti in un angolino.
Ho spiegato che sarei stata la prima a non portarli vicino agli attrezzi o in giro a dar fastidio, ma, considerando la soluzione della sala con l'allenatore la loro sicurezza era garantita.
Niente, non c'è stato nulla da fare: i bambini fino a 14 anni non possono entrare.
Sono d'accordo che avere bambini scalmanati in giro per la palestra non è da considerare, ma in certe situazioni, tipo la mia, non vedo perchè intetardirsi.
Non è facile crescere i bambini da sola e davanti a queste porte chiuse...diventa ancora più difficile!

http://www.monzatoday.it/cronaca/monza-palestre-mamme-single-no-bambini.html

Aperitivo in ... Rosa!

Giovedì 28 Giugno a partire dalle 20.00 ... Non puoi mancare!
 
... a questo fantastico Giovedi del Garden by Saint George Premiere ... una serata tutta dedicata a noi DONNE ... ma non solo ...

Super lady price ... 5 euro per qualsiasi drink ROSA:

Mumm rosè, Franciacorta Rosè, Pink-Mojito, Spritz Rosè e tanti altri drin...k alcolici e non ... rigorosamente Rosa per rinfrescare la nostra serata ...




il Saint George Premiere in Collaborazione con Oiva Rosa ... ci aspetta per festeggiare insieme l'Estate che finalmente sembra essere arrivata e salutarci con un abbraccio prima delle vacanze!

Un aperitivo tutto per noi, quindi accompagnato da ottima musica e divanetti "comodi comodi" dove chiacchierare tra donne, il tutto in una cornice bellissima come quella del parco di Monza, una serata ... sotto le stelle!

Oliva Rosa il 7 Maggio ha compiuto 1 ANNO, una grande occasione da festeggiare tutte insieme ... vi aspettiamo quindi Giovedì 28 Giugno a partire dalle 20.00 e sino alle 2.00 (se resistiamo ;-) al St. George Premier ... Viale Vedano n° 7, 20900 Monza
Potremmo poi anche cenare tutte insieme, nulla di impegnativo un buffet o una pizza ... e poi ...

SI BALLA!... Balla!!!! Balla!!!! Balla!!!! Balla!!!!!

L’ingresso è gratuito, si paga solo ciò che si consuma ... Più siamo più ci divertiamo, per questo contiamo su di voi ... ed inutile dirlo sarà un piacere avere tra noi anche chi “Oliva” non è, per cui spargete la voce!!!!!

Per informazioni e per farci sapere se sarete con noi, scriveteci, sempre per email a info@olivarosa.org
 
VI ASPETTIAMO!!!

Separazione legale ... le linee essenziali della separazione consensuale e giudiziale

Quello della separazione è certamente un momento moltotduro della vita di una donna, nel quale, al dispiacere ed alla sofferenza legata alla fine di un rapporto sul quale si era investito, può aggiungersi l’oggettiva difficoltà derivante da...l fatto di non essere economicamente indipendente. Molte volte, infatti, gli ex mariti, oltre a non occuparsi dei figli, fanno mancare all’ex coniuge – impegnata su più fronti ad occuparsi di figli, casa e lavoro – gli adeguati mezzi di sostentamento ...

Separazione legale ... le linee essenziali della separazione consensuale e giudiziale
(Laura Remiddi)

Per averne un'idea ...

La separazione legale coinvolge gli interessi dei coniugi e soprattutto il futuro dei figli; per questo è bene affrontare questa scelta con piena consapevolezza.

Il capitolo spiega le linee essenziali della separazione consensuale e giudiziale e le varie implicazioni di carattere personale, economico e patrimoniale.
   
• Che cosa è la separazione legale?
È il provvedimento con cui il Giudice autorizza i coniugi a vivere separati e stabilisce le condizioni per l’affidamento dei figli minori, l’assegnazione della casa familiare e l’eventuale pagamento di un assegno di mantenimento da parte di un coniuge in favore dell’altro e dei figli.

• Quanti tipi di separazione legale esistono?
La separazione consensuale e quella giudiziale.

• Quale differenza c’è fra separazione consensuale e giudiziale?
Nella consensuale i coniugi sono d’accordo su come regolare i loro rapporti e chiedono che il Tribunale prenda atto della loro volontà; nella giudiziale, invece, questo accordo non c’è ed è il Tribunale che decide, dopo gli opportuni accertamenti, le condizioni della separazione.

• È possibile nella separazione consensuale inserire altre clausole, oltre a quelle riguardanti l’affidamento dei figli, della casa e il mantenimento?
Sì, è possibile regolamentare con l’accordo ogni altro aspetto della separazione, tra cui anche la divisione dei beni comuni.

• Come si svolge il procedimento di separazione consensuale?
Dopo aver raggiunto l’accordo sui loro futuri rapporti, i coniugi presentano un ricorso al Presidente del Tribunale e i certificati richiesti.Verrà fissata una udienza nella quale dovranno confermare la loro volontà. Il verbale di separazione sarà omologato dal Tribunale. Il procedimento dura pochi mesi.

• Nella separazione consensuale è necessaria l’assistenza legale?
Non è obbligatoria ma è consigliabile, soprattutto per tutelare gli interessi del coniuge più debole.

• In quali casi si può chiedere la separazione giudiziale?
Quando la convivenza è divenuta intollerabile ed è dannosa alla educazione dei figli. Ciascun coniuge può anche chiedere che la separazione sia addebitata all’altro per violazione dei doveri che derivano dal matrimonio, cioè fedeltà, assistenza morale e materiale, collaborazione nell’interesse della famiglia e coabitazione.

• Che cosa comporta la dichiarazione di addebito?
Il coniuge a cui viene addebitata la separazione perde il diritto al mantenimento (ma non quello agli alimenti), i diritti sull’eredità del coniuge e quelli sulla sua pensione di riversibilità nel caso in cui non sia beneficiario di un assegno alimentare.

• Quale è la differenza tra assegno di mantenimento e assegno alimentare?
Il mantenimento deve essere adeguato al tenore di vita precedente alla separazione; gli alimenti vengono versati solo se il coniuge si trova in stato di bisogno e non possono eccedere lo stretto indispensabile.

• È lecito abbandonare la casa familiare, senza aver fatto la separazione legale?
No, perché fra gli obblighi del matrimonio c’è quello della coabitazione. Nella realtà, comunque, molte separazioni cominciano senza essere regolarizzate e la separazione legale avviene in seguito.

• Come si svolge il procedimento di separazione giudiziale?
Il coniuge che prende l’iniziativa deve rivolgersi a un avvocato, che presenta il ricorso di separazione. Il Presidente del Tribunale convoca i coniugi tenta una conciliazione e pronuncia i provvedimenti provvisori, destinati a durare fino alla sentenza.La causa, a questo punto, passa al Giudice istruttore che compie gli accertamenti necessari e riferisce al Tribunale che emetterà la sentenza di separazione. Il procedimento può durare alcuni anni.

• È possibile nella separazione giudiziale chiedere anche la divisione dei beni comuni?
No, se si tratta di comunione legale dei beni, in quanto questa si scioglie solo dopo che è intervenuta la separazione; sì, se si tratta di comunione convenzionale, cioè riguardante beni determinati fra coniugi in regime di separazione di beni.

• Una volta iniziata la separazione giudiziale, è possibile trasformarla in consensuale?
Sì, è sempre possibile, ed è quello che frequentemente avviene.

• Con quali criteri si stabilisce l’affidamento dei figli all’uno o all’altro genitore?
La decisione viene presa tenendo esclusivamente conto dell’interesse morale e materiale dei figliIn caso di disaccordo fra i genitori decide il Giudice, il quale può nominare un consulente esperto e tenere conto della volontà del minore.
• Come vengono regolati i rapporti fra i figli e il genitore che non ha l’affidamento?
Nell’atto di separazione, tenendo sempre presente l’interesse dei figli, si definiscono gli incontri e le vacanze con l’altro genitore. Queste disposizioni possono essere derogate su comune accordo dei coniugi.

• Quale è il ruolo del genitore a cui è stato affidato il figlio?
Il genitore affidatario esercita da solo la potestà sul figlio, a meno che, d’accordo o su ordine del Giudice, sia disposto l’esercizio della podestà da parte di entrambi i genitori.

• Che cosa deve fare chi esercita la potestà sul figlio?
Deve prendere le decisioni relative alla vita, all’educazione, alla salute e agli studi del figlio. L’altro genitore ha però il diritto e dovere di vigilare, ed eventualmente ricorrere al Giudice se ritiene che sia stato violato l’interesse del minore.

• A chi, e con quale criterio, viene assegnata la casa familiare?
La casa familiare spetta di preferenza al genitore a cui vengono affidati i figli, anche se è di proprietà comune o dell’altro coniuge o di terzi. Se la casa è in affitto, il contratto viene trasferito a nome del coniuge che vi rimane ad abitare. Se non ci sono figli, la casa resta al coniuge che ne è proprietario o titolare del contratto di locazione; se la casa è dei due coniugi, essi stessi o il Giudice decidono a chi assegnarla, salvo dividerla se è possibile, oppure venderla su accordo delle parti.

• In quali casi viene stabilito un assegno di mantenimento in favore di uno dei coniugi?
Quando uno dei due coniugi non ha mezzi sufficienti per continuare a mantenere un tenore di vita analogo a quello che conduceva durante la convivenza matrimoniale.

• Con quale criterio si stabilisce l’importo dell’assegno di mantenimento?
In base alle circostanze e al reddito del coniuge tenuto a versarlo.

• Che cosa prevede la legge per il mantenimento dei figli?
Entrambi i genitori devono contribuire al mantenimento, educazione e istruzione dei figli: perciò il genitore a cui non sono stati affidati dovrà contribuire economicamente, versando all’altro un assegno determinato in base ai rispettivi redditi e alle esigenze dei figli. Si può prevedere, oltre all’assegno mensile, un contributo alle spese di istruzione, mediche e straordinarie.

lunedì 18 giugno 2012

Si ai danni morali in caso di tradimento

Marito infedele?
Sì al risarcimento e alla separazione con addebito
(Cassazione civile, sez. I, sentenza 01.06.2012 n° 8862)

La violazione di obblighi nascenti dal matrimonio se da un lato giustifica la pronuncia di addebito a carico di un coniuge, dall’altro può configurare un comportamento che, incidendo su beni essenziali della vita, può produrre un danno ingiusto con conseguente diritto anche al risarcimento del danno morale.

Infatti la responsabilità tra coniugi, o del genitore nei confronti del figlio, non si fonda sulla mera violazione dei doveri matrimoniali o di quelli derivanti dal rapporto di genitorialità, ma sulla lesione, a seguito dell’avvenuta violazione di tali doveri, di beni inerenti la persona umana, come la salute, la privacy, i rapporti relazionali, etc.

Ne consegue che la violazione dell'obbligo di fedeltà di un coniuge può dare diritto all'altro ad equo risarcimento del danno, considerate le incidenze di tale comportamento sulla salute, la privacy e la reputazione dell'altra parte.

Nel caso di separazione tra coniugi possono sicuramente coesistere la pronuncia di addebito e il risarcimento del danno, considerati i presupposti, i caratteri, le finalità, radicalmente differenti. E’ questo il principio affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza 1° giugno 2012, n. 8862.

Secondo gli Ermellini - sposando una nuova impostazione derivante dall’evoluzione giurisprudenziale in materia – in tale contesto rileva proprio la qualità di coniuge e la violazione di obblighi nascenti dal matrimonio che, da un lato è causa di intollerabilità della convivenza, giustificando la pronuncia di addebito, con gravi conseguenze, com’è noto, anche di natura patrimoniale, dall’altro, si configura come comportamento (doloso o colposo) che, incidendo su beni essenziali della vita, produce un danno ingiusto, con conseguente risarcimento, secondo lo schema generale della responsabilità civile.

Al contrario, in passato, si riteneva che l’addebito, strumento peraltro più sanzionatorio che risarcitorio, non soffrisse la cumulabilità di ulteriori risarcimenti, salvo che vi fossero specifici danni patrimoniali, per i quali il coniuge avrebbe potuto ovviamente essere ritenuto responsabile come nel caso in cui con il suo comportamento avesse arrecato perdite al patrimonio dell’altro coniuge; ovvero - ipotesi del tutto differente - il coniuge arrecasse danno all’altro, prescindendo dalla sua qualità in quanto mero soggetto danneggiante, come qualsiasi estraneo. Tale impostazione, peraltro, è stata accolta dal Giudice di merito e “bocciata” dalla Cassazione.

Nel caso di specie il Tribunale aveva pronunciato la separazione giudiziale tra i coniugi con addebito al marito per violazione dell’obbligo di fedeltà, assegnando la casa coniugale alla moglie, disponendo l’affidamento congiunto delle figlie minori con assegni a carico del marito a favore delle stesse, escludendo l’assegno di mantenimento nonché il risarcimento dei danni non patrimoniali per la moglie.

Contro tale sentenza la moglie presentava appello, lamentando la mancata condanna del marito alla corresponsione dell’assegno di mantenimento e risarcimento danni a suo favore. Tuttavia, in sede di appello, il Giudice di merito, come già evidenziato, respingeva l’istanza della moglie richiamando l’orientamento giurisprudenziale oggi respinto dalla Cassazione. Infatti, secondo i giudici di Piazza Cavour l’evoluzione giurisprudenziale ha consentito l’entrata anche nei rapporti tra coniugi nonché verso la prole della logica e dei metodi della responsabilità civile, seguendo una linea che si inserisce nel più generale ampliamento dell’area della responsabilità aquiliana. In buona sostanza, come già sostenuto dalla stessa Corte suprema in diverse pronunce, non solo la commissione dei reati, ma anche la violazione di diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti, incidendo su beni essenziali della vita, dà luogo a risarcimento di danni non patrimoniali.

Da qui l’accoglimento del ricorso della donna con la cassazione della sentenza impugnata con rinvio alla Corte territoriale, in diversa composizione.

www.dirittoinrosa.com

domenica 10 giugno 2012

Un giorno le presi la mano e ...

Mentre mia moglie mi serviva la cena, le presi la mano e ledissi:

''Devo parlarti''

Lei annui e mangio' con calma.
La osservai e vidi ildolore nei suoi occhi....quel dolore che all'improvviso mi bloccava la bocca...

Mi feci coraggio e le dissi: ''Voglio il divorzio''.

Lei nn sembro' disgustata dalla mia domanda e mi chiesesoavemente: '' Perche'?''.

Quella sera nn parlammo piu' e lei pianse tutta la notte.Iosapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma ionon potevo risponderle .... aveva perso il mio cuore a causa di un'altra donna... Giovanna!

Io ormai non amavo piu' mia moglie ... mi faceva solo tantapena ... mi sentivo in colpa, ragion per cui sottoscrissi nell'atto diseparazione che a lei restasse la casa, l'auto e il 30% del nostro negozio.

Lei quando vide l'atto lo strappo a mille pezzi!

''Come ?!avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme ed eravamo ridotti a dueperfetti estranei?!''.

A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecatoinsieme a me ... per tutte le sue energie ... pero' non potevo farci nulla ... ioamavo Giovanna!

All'improvviso mia moglie comincio' a urlare e a piangereininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione ... l'idea deldivorzio cominciava ad essere realta'.

Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta allascrivania in camera da letto che scriveva...non cenai e mi misi a letto...eromolto stanco dopo una giornata passata con Giovanna.

Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre li' sedutaa scrivere...mi girai e continuai a dormire.

La mattina dopo mia moglie mi presento' le condizioni affinche'accettasse la separazione.Non voleva la casa, non voleva l'auto .tantomeno ilnegozio...soltanto un mese di preavviso..quel mese che stava per cominciarel'indomani.Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla fosseaccaduto!

Il suo ragionamento era semplice : ''Nostro figlio in questomese ha gli esami a scuola e non e' giusto distrarlo con i nostri problemi''.

Io fui d'accordo pero' lei mi fece un ulteriore richiesta.''Deviricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e miaccompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta...in questo mesepero' ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla portadi casa ''.

Pensai che avesse perso il cervello , ma acconsentii per nonrovinare le vacanze estive a mio figlio per superare il momento inpace.Raccontai la cosa a Giovanna che scoppio' in una fragorosa risata dicendo:''Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie...dille che oramai tusei mio...se ne faccia una ragione!''.

Io e mia moglie era da tanto che non avevamo piu' intimita',cosi' quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati....nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo:''Grande papa', ha preso la mamma in braccio!''.

Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore....camminaidieci metri con mia moglie in braccio ....lei chiuse gli occhi e mi disse abassa voce:''Non dirgli nulla del divorzio ..per favore...Acconsentii con uncenno , un po' irritato, e la lasciai sull'uscio.

Lei usci' e ando' a prendere il bus per andare al lavoro.

Il secondo giorno eravamo tutti e due piu' rilassati ...lei siappoggio' al mio petto e..potetti sentire il suo profumo sul mio maglione.Miresi conto ch era da tanto tempo che non la guardavo .... Mi resi conto che nonera piu' cosi' giovane...qualche ruga ..qualche capello bianco....!

Si notava il danno che le avevo fatto!ma cosa avevo potuto fareda ridurla cosi'?Il quarto giorno , prendendola in braccio come ogni mattinaavvertii che l'intimita' stava ritornando tra noi....questa era la donna che miaveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio....e neigiorni a seguire ci avvicinammo sempre piu' .

Non dissi nulla a Giovanna per rispetto!.Ogni giorni era piu'facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente.Pensai che mi stavoabituando ad alzarla , e per questo ogni giorno che passava la sentivo piu'leggera.Una mattina lei stava scegliendo come vestirsi...si era provata ditutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse: ''I mieivestiti mi vanno grandi, ''.

Li' mi resi conto che era dimagrita tanto...ecco perche' misembrava cosi' leggera!

Di colpo mi resi conto che era entrata in depressione...troppodolore e troppa sofferenza pensai.Senza accorgermene le toccai i capelli...nostro figlio entro' all'improvviso nella nostra stanza e disse :'' Papa' e'arrivato il momento di portare la mamma in braccio (per lui era diventato unmomento basilare della sua vita).

Mia moglie lo abbraccio' forte ed io girai la testa ... ma dentrosentivo un brivido che cambio' il mio modo di vedere il divorzio.Ormaiprenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la primavolta che la portai in casa quando ci sposammo...la abbracciai senza muovermi esentii quanto era leggera e delicata ... mi venne da piangere!

L'ultimo giornofeci la stessa cosa e le dissi: '' Non mi ero reso conto di aver perdutol'intimita' con te....

Mio figlio doveva andare a scuola e io lo accompagnai con lamacchina...mia moglie resto' a casa.Mi diressi verso il posto di lavoro ..ma aun certo punto passando davanti casa di Giovanna mi fermai ..scesi e corsisulle scale...lei mi apri' la porta e io le dissi: ''Perdonami..ma non vogliopiu' divorziare da mia moglie...lei mi guardo' e disse: Ma sei impazzito?

Io le risposi: ''No...e' solo che amo mia moglie...era stato unmomento di noia e di routine che ci aveva allontanato .. ma ora ho capito iveri valori della vita , dal giorno in cui l'ho portata in braccio mi sono resoconto osservandola e guardandola che dovevo farlo per il resto della mia vita!"

Giovanna pianse mi tiro' uno schiaffo e entro' in casasbattendomi in faccia la porta.

Io scesi le scale velocemente , andai inmacchina e mi fermai in un negozio di fiori.

Le comprai un mazzo di rose e laragazza del negozio mi disse: Cosa scriviamo sul biglietto?

Le dissi: ''Ti prendero' in braccio ogni giorno della mia vitafinche' morte nn ci separi"

''Arrivai di corsa a casa...feci le scale entrai e di corsa miprecipitai in camera felicissimo e col sorriso sulla bocca......ma mia moglieera a terra ...morta!.

Stava lottando contro il cancro ...ed io che invece erooccupato a passare il tempo con Giovanna senza nemmeno accorgermene.

Lei per non farmi pena non me lo aveva detto, sapeva che stavaper morire e per questo mi chiese un mese di tempo...si un mese...affinche' anostro figlio non rimanesse un cattivo ricordo del nostromatrimonio....affinche' nostro figlio non subisse traumi.....affinche' a nostrofiglio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamoratodella madre.

Questi sono i dettagli che contano in una relazione...non lacasa....non la macchina....non i soldi...queste sono cose effimere che sembranocreare unione e invece dividono.

Cerchiamo sempre di mantenere il matrimonio felice ... ricordandosempre il primo giorno di questa bella storia d'amore.

A volte non diamo il giusto valore a cio' che abbiamo fino aquando non lo perdiamo.

Condividilo sulla tua bacheca invialo a più persone possibili ... affinche' magari questa tristestoria possa salvare una separazione...

sabato 9 giugno 2012

In Senato discute il ddl 957 che oltre a reintrodurre il concetto di patria potestà (cancellata dalla normativa sul diritto di famiglia del '75)

Olive Rosa ... sempre informate ...
Martedì 5 giugno alle 14.30, la Commissione giustizia del Senato discute il ddl 957 che oltre a reintrodurre il concetto di patria potestà (cancellata dalla normativa sul diritto di famiglia del '75) - modifica che recita "Se sussiste un incombente pericolo di grave pregiudizio per il figlio, il padre può adottare i provvedimenti urgenti ed indifferibili" (Art. 316, Esercizio della potestà dei genitori) ...
IL PADRE e solo il Padre!
http://giulia.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=22469&typeb=0

Il ritorno della patria potestà martedì 5 Giugno 2012


Quandoci si separa chi ci rimette (economicamente) è lei. Eppure è il movimento dei padri separati che si batte perché venga riconosciuta una nuova malattia: la Pas. [Luisa Betti]


In Italia a essere più povere quando si separano, sono le donne. A dirlo è l'Istat che nel suo ultimo studio ha fatto i conti: una donna su quattro, nei primi due anni dopo la separazione, è a rischio povertà, in un rapporto di uno a sei per gli uomini. A fronte di padri che per dare i soldi alla ex moglie vanno a dormire in macchina, l'Istat precisa che le donne separate maggiormente a rischio sono quelle che pagano affitto ma anche quelle non avevano occupazione durante il matrimonio. Per l'esercito dei padri "nuovi poveri" a causa del mantenimento dei figli, che in Italia sarebbe il 13,8% della popolazione, c'è stato l'affido condiviso che - introdotto in Italia nel 2006 - ha offerto, oltre alla possibilità di attuare la giusta bigenitorialità, anche la breccia di affidi con domiciliazione presso il padre, intervento economico diretto e assegnazione della casa, perché se fino a poco tempo fa un minore non veniva allontanato dalla madre se non per gravissime ragioni, adesso capita sempre più spesso di sentire casi in cui il minore viene sottratto alla madre e messo in casa famiglia, o addirittura presso il padre teoricamente abusivo.

Cosa è successo quindi in Italia?

Il movimento dei padri separati, originariamente nato per denunciare il fenomeno delle sottrazioni internazionali di bambini in seguito a divorzi, è diventato un movimento che è arrivato, attraverso una fitta campagna svolta sul web e sui blog, a tacciare le donne che si occupano di diritto di famiglia, minori, violenza di genere, di nazifemminismo. Padri separati con all'attivo processi per maltrattamenti coniugali, che inneggiano a un movimento maschile i cui cavalli di battaglia sono due: la "falsa accusa" - ovvero che la maggiornaza delle violenze di genere sono false e che le donne ci marciano - e la Sindrome di Alienazione Parentale (Pas), che fa passare abusi e maltrattamenti in famiglia come invenzioni o esagerazioni del genitore che denuncia abusi in casa e che è, nella stragrande maggioranza, la madre. Ma "rivendicare l'affido di un figlio da parte di un padre che ha come obiettivo non l'accudimento ma la risoluzione di un problema economico che lo coinvolge, non è giusto", dice Rossella Santi, avvocata esperta di diritto di famiglia presso lo sportello della Casa delle donne di Roma.

Per chi non conoscesse questo acronimo, Pas sta per Parental Alienation Syndrome ed è una malattia inventata dallo psichiatra americano Richard Gardner che, oltre a essere un falso professore universitario morto suicida, sosteneva che "c'è un po' di pedofilia in ognuno di noi". Secondo Gardner la sindrome è "il risultato di una programmazione (brainwashing) effettuata da un genitore indottrinante e del contributo in proprio offerto dal bambino alla denigrazione del genitore bersaglio. Il contributo del bambino alla vittimizzazione del genitore bersaglio rappresenta l'elemento chiave che legittima la diagnosi di Pas". Cioè se un figlio o una figlia non vuole vedere uno dei due genitori, significa che l'altro/a ha manipolato il minore fino a farlo ammalare di Pas. Una sindrome che viene oggi spesso usata in maniera acritica nei tribunali per le consulenze tecniche d'ufficio (CTU) fatte da psicologi incaricati dal giudice di fronte a contrasti sull'affido dei figli, malgrado questa malattia, in realtà, non esista. La Pas è stata negli ultimi dieci anni sottoposta a rigorose verifiche scientifiche, sia di parte psichiatrica sia di parte giuridica, e già nel 2002 la professoressa Carol Bruch, docente di discipline giuridiche all'Università Davis della California, concluse che la Pas non ha "né basi logiche né tantomento scientifiche", mentre nel 2009 le psicologhe Sonia Vaccaro e Consuelo Barea nel loro libro "El pretendido Síndrome de Alienación Parental - un instrumento que perpetúa el maltrato y la violencia", rilevarono come la Pas sia solo un "costrutto pseudo-scientifico" che, utilizzato in ambito giudiziario, genera "situazioni di alto rischio per i minori e provoca una involuzione nei diritti umani di bambine e bambini e delle madri che vogliono proteggerli".

Qui in Italia, invece, il passaggio dal rivendicare il sacrosanto diritto alla frequentazione dei figli e alla bigenitorialità, alla restaurazione del pater familias, è stato un attimo. Oggi, martedì 5 giugno alle 14.30, la Commissione giustizia del Senato discute il ddl 957 che oltre a reintrodurre il concetto di patria potestà (cancellata dalla normativa sul diritto di famiglia del '75) - modifica che recita "Se sussiste un incombente pericolo di grave pregiudizio per il figlio, il padre può adottare i provvedimenti urgenti ed indifferibili" (Art. 316, Esercizio della potestà dei genitori) - introdurrà la Pas come norma di legge per cui "il comprovato condizionamento della volontà del minore, in particolare se mirato al rifiuto dell'altro genitore attivando la sindrome di alienazione genitoriale, costituisce inadempienza grave, che può comportare l'esclusione dall'affidamento".

Per Elvira Reale, psicologa che dirige a Napoli il Centro Clinico sul maltrattamento delle donne a Psicologia Clinica (ASL) ed è docente all'Università Federico II, "inserire la Pas in una legge come quella che si discute in Senato significa volere l'affido condiviso sempre e comunque, senza i paletti necessari per la protezione dei minori e fingendo di non sapere che oggi la violenza all'interno delle famiglie è un rischio elevatissimo e attestato anche dal Consiglio di Europa".

E se è vero che in Italia e in Europa, come scrive l'avvocata Barabara Spinelli - dossier per l'Onu "Femicide and feminicide in Europe. Gender-motivated killings of women as a result of intimate partner violence" - il 70% dei femmicidi è legato a violenza domestica, il non riconoscere questa violenza nei tribunali, e anzi consegnare in mano del genitore abusante i bambini, significa mettere a rischio una fetta importante della popolazione con tanto lascia passare legale timbrato dallo Stato.

"Il diritto di protezione di donne e minori - continua Reale - viene prima del diritto alla bi-genitorialità: le donne rischiano la vita nella violenza intrafamiliare e i minori rischiano, se non la vita, la loro integrità psico-fisica. La conseguenza che questa legge avrebbe nei tribunali rispetto alle donne che già si vedono sottrarre i figli portati in case famigli o direttamente ai padri, è che le madri non denunceranno più comportamenti genitoriali di abuso, violenza e molestie, perché avranno paura di non essere credute". Perché di solito sono proprio i genitori abusanti e maltrattanti che, respingendo le accuse, lanciano il dubbio che il minore sia affetto da Pas, trovando terreno fertile in psicologi che la diagnosticano senza sapere che non ha alcun fondamento scientifico. "Per fare un esempio, mi ricordo un caso - ricorda Reale - in cui i maltrattamenti fisici a due bambine, picchiate anche per futili motivi, sono stati considerati atteggiamenti normativi, ma soprattutto lavaggi intrusivi e dolorosi ripetuti nelle parti intime di bambine piccole sono stati definiti da una Ctu come pratiche di lavaggio maldestre".